Spaziomusica di Pavia chiude, ma ovunque i luoghi di cultura e spettacolo sono in pericolo

Lo stesso guaio che sta vivendo “Spaziomusica” in Pavia, come ha segnalato il cantautore Filippo Milani dei Nylon, seppur per ragioni fra le più diverse (e non diamo sempre la colpa di tutto alla pandemia) lo stanno vivendo molti luoghi dedicati a musica, spettacolo, cultura, che nel 2021 rischiano seriamente di sparire. Sono circoli, sedi di associazioni, spazi di condivisione che si reggono più per la passione e l’impego profusi, che per i sostegni economici che sono in grado di attrarre. Eppure, in questi approdi si ritrovano musicisti, poeti, scrittori, cabarettisti, cineasti, teatranti e quanti sanno regalare un sorriso, un momento lieto con le loro buffonate; si, perché noi artisti siamo dei buffoni, ma senza di noi, mi chiedo, ce la fate a sorridere?

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La musica cerca casa è l’appello dei Nylon che per ridare voce a Spaziomusica e non solo, perché in questi mesi di silenzi e locali chiusi, gli artisti provano a riaccendere le casse per far sentire il dolore di chi ospitava eventi e persone.

Ogni città, non soltanto Pavia da cui proviene l’accorato appello, ha bisogno di uno spazio dove fare musica e produrre cultura; chi ha la fortuna di averlo dovrebbe difenderlo “con le unghie e con i denti”.

Un dramma che unisce tutti quanti gli artisti, che questi luoghi hanno saputo animare; dall’Isola Ritrovata di Alessandria, al Diavolo Rosso di Asti, all’Hiroshima Mon Amour di Torino e moltissimi altri in ogni parte d’Italia, in ogni angolo d’Europa, son queste voci che non si possono lasciar affievolire.

Quello dello spettacolo e della cultura fruita dal vivo potrebbe non sembrare una priorità in questo momento, tuttavia son questi presidi indispensabili se si vuol davvero progettare la tanta auspicata “ripartenza”.

 

 

 

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