Decreto Clandestini, Pettazzi (Lega): «Aiutarli a casa loro si può e l’ho sperimentato. Il “Decreto Clandestini” è un regalo agli scafisti»

ROMA – Mercoledì, durante la discussione parlamentare sul “Decreto Clandestini”, è intervenuto anche il deputato Lino Pettazzi (Lega) che, oltre a condannare duramente il provvedimento del Governo Conte che va a stravolgere il Decreto Salvini in un momento in cui vi sarebbero ben altri problemi di carattere sociale ed economico da affrontare, si è detto propositivo portando ad esempio la sua esperienza come sindaco di Fubine Monferrato: «Siamo anche in grado di fare proposte – ha detto in aula l’on. Pettazzi –. Voglio proporre un modello che ho avuto la fortuna di sperimentare personalmente. In qualità di sindaco sono stato alcune volte in Africa dove la mia comunità (1600 anime), tramite un’associazione locale e a molti volontari, ha investito davvero tanto, portando i servizi minimi ed alleviando notevolmente quei disagi e problematiche soprattutto derivanti da una grande povertà. Abbiamo costruito i vari gradi di scuola, ospedali, pozzi per l’acqua e, in ultimo, è partita la fattoria che permetterà loro nel tempo di essere autonomi anche dal punto di vista economico. Infine, dal 2012, ho firmato un patto di gemellaggio che ci lega ancor più saldamente a quella comunità. La popolazione sta cambiando modo di vivere e mai vi è stata la necessità da parte loro di andare a cercare benessere altrove, magari in Italia, anzi, non è mai mancata la riconoscenza a quanto di positivo e di costruttivo dall’Italia è arrivato su quel territorio. Questo penso sia il modello da seguire, un modello che funziona e che permette di razionalizzare le montagne di risorse che invece in Italia si voglio mettere in campo per alimentare le cooperative rosse amiche».

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«Ma ciò che viene messo in evidenza da questo decreto – ha concluso il parlamentare monferrino del Carroccio – è l’assoluta incoerenza dei rappresentanti del M5S che, pur di mantenere la propria poltrona, sono disposti a svendere anche la loro dignità. Questo decreto è un regalo a scafisti, clandestini, e a tutta la macchina mangiasoldi della finta accoglienza. Un decreto contro gli italiani, contro le nostre famiglie e anche contro le nostre aziende che in questa fase di sofferenza si aspettavano più considerazione dallo Stato».

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