Piemonte, cosa si può fare e cosa no secondo il DPCM?

TORINO – Da domani, venerdì 6 novembre, il Piemonte, la Lombardia, la Valle d’Aosta e la Calabria saranno zona rossa. Ci saranno più limitazioni rispetto a quelle che entrano in vigore nel resto d’Italia.

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Ma cosa si può e cosa non si può fare? Abbiamo riepilogato tutte le possibilità grazie alle comunicazioni del Viminale.

Ci si può muovere soltanto per “comprovati” motivi che sono quelli di lavoro, salute e emergenze. Se si deve andare da una persona basta barrare la casella relativa agli “altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio” ma dal Viminale spiegano che non si deve indicare il nominativo della persona da cui si va per motivi di privacy.

Si possono, ovviamente, accompagnare i figli a scuola.

Rimangono aperte le lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, abbigliamento per bambini, giocattolai, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Chiudono, invece, tutti i negozi al dettaglio anche se rimangono aperti i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole.

I centri commerciali sono chiusi ma all’interno possono essere aperti gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai. Sono chiusi i mercati ad eccezione di quelli alimentari.

I parrucchieri e i barbieri sono aperti ma sono chiusi i centri estetici e i centri massaggi.

È sempre consentito ordinare cibo e bevande e domicilio.

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Sono chiusi i centri sportivi ma l’attività sportiva è consentita “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”. Ad esempio si può andare a correre o in bici. Si può fare una passeggiata ma si tratta di “attività motoria” e dunque è consentita soltanto da soli e “in prossimità della propria abitazione”.

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