Cereseto, Buddha e le ciliegie
Cereseto e le ciliegie. Un legame indissolubile già nel toponimo.
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“Ciresi” sono le ciliegie in dialetto piemontese e, guarda caso, a Cereseto oltre all’imponente castello, gli alberi di ciliegio sono di casa.
Nelle colline che lo circondano, endemici sono i boschi di ciliegio selvatici.
Il punto di forza non è solo la frutta squisita che gli alberi producono, ma la bellezza della fioritura primaverile, che in molti popoli e culture ispira tranquillità così come segno di ricchezza e di portafortuna.
Proprio per questo a Cereseto ha trovato dimora, dopo lunghe ricerche, un tempio buddista di scuola giapponese. Il tempio si trova appena sotto il maestoso castello del 1912.
Sappiano tutti che i giapponesi hanno una vera e propria venerazione per questo tipo di pianta e, dopo varie peregrinazioni, alla ricerca del luogo adatto alla loro filosofia, si sono imbattuti in questo paese del Monferrato e vi hanno eretto un piccolo tempio.
Per dimostrare la loro gratitudine per la gentile accoglienza, i monaci buddisti si sono posti come obiettivo quello di piantare ottocento ciliegi entro il 2022, per festeggiare l’anniversario degli ottocento anni dalla nascita del Grande maestro Nice Shonin e per ripiantare quelli andati perduti nel tempo a causa di malattie e di vecchiaia.
Al tempio non è difficile arrivare. Appena sotto il castello c’è l’indicazione turistica.
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Quattro passi a piedi e sarete giunti.
Il tempio buddista è aperto a tutti e viene frequentato da simpatizzanti che giungono da ogni parte d’Italia, contrariamente a ciò che avviene per il castello, che non è visitabile ed è chiuso da sempre per vicissitudini di cui mi riservo di raccontarvi la prossima volta.