Pernigotti, Luca Patelli: “Più che un piano industriale mi sembra il libro dei sogni”

È stato presentato ieri al MISE il nuovo piano industriale per la Pernigotti di Novi Ligure. Nel piano si parla di reindustrializzazione del sito novese con anche alcune novità tra cui il trasferimento di due linee produttive dalla Turchia a Novi Ligure. Ne abbiamo parlato con Luca Patelli, consigliere comunale di Novi e portavoce dei lavoratori durante la protesta.

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Faccio una premessa – esordisce Patelli –, io al MISE non c’ero ma tra quello che ho letto e mi è stato riferito mi permetto di dire che più che un piano industriale a me sembra il libro dei sogni. Sono ancora tanti i pezzi del puzzle che si devono incastrare e poi non si sono ancora viste le coperture economiche, la cosa più importante. Sono anni che diciamo che alcune produzioni andrebbero fatte a Novi come appunto la spalmabile, uno dei migliori prodotti dell’azienda. Ma sono tante le cose che si possono fare ed io, visto che stiamo sognando, di idee ne avrei a palate. La fabbrica nuova sarebbe appunto un sogno ma allora perché vendere i magazzini della Barbellotta? Quella era l’area strategicamente più idonea per la nascita di un nuovo stabilimento, vicino all’autostrada e a due passi dall’outlet, uno spettacolo. Non quadrano ancora troppe cose per poter tirare un sospiro di sollievo. Sembra che la SPES sia sempre in gioco. Attendiamo gli sviluppi però, per capire meglio, al momento non abbiamo ancora un quadro certo della situazione”.

Il consigliere comunale, però, sottolinea il fatto che la nuova amministrazione comunale ha affrontato poco il problema. In consiglio, infatti, si è parlato di Pernigotti solo per qualche comunicazione senza organizzare più nulla per tenere alta l’attenzione.

Il nuovo consiglio comunale – continua – ha affrontato poche volte il tema Pernigotti se non per fare alcune considerazioni o comunicazioni. Una lode di merito va sicuramente alla vecchia amministrazione capitanata dall’ex sindaco Rocchino Muliere che per mesi ha saputo combattere al fianco dei lavoratori in maniera esemplare, tenendo alta l’attenzione. Non lo dico perché sono di parte e molto legato all’ex sindaco da un rapporto che, ormai va oltre la stima, ma perché per lui parlano i fatti. Sono state organizzate iniziative di ogni tipo come il consiglio comunale aperto, il corteo, una serata di beneficenza con ben 30 associazioni culturali, la Messa con il vescovo della notte di Natale, la corsa benefica, e molte altre”.

Patelli era il volto della protesta dei dipendenti perché era il più giovane.

Vi svelo una cosa – prosegue Luca Patelli –. Il primo giorno alla mattina, quando ancora non avevamo deciso se iniziare l’assemblea permanente o meno, io mi nascondevo dai giornalisti locali e dalle telecamere, non avevo ancora realizzato cosa stesse succedendo. Nel pomeriggio durante l’assemblea in cui si stava discutendo se iniziare lo sciopero o meno, arrivò Canale 5. Io non volevo parlare ma in quel momento tutti i miei colleghi pensavano fossi la persona più idonea e da quel momento il più giovane divenne il portavoce dei lavoratori ed uno dei simboli della battaglia. Era il destino. Se ripenso al mio discorso in piazza davanti a più di mille persone mi vengono i brividi. Tra l’altro ho anche rischiato di essere denunciato per delle frasi mai dette. Incredibile. Io che a scuola avevo una condotta impeccabile e che al lavoro non ho mai saltato un ora. In fondo penso solo di aver fatto la mia parte, molti stanno solo a guardare e a criticare. Come andrà a finire non lo so. Purtroppo sono ancora tanto, troppo pessimista. Mi piacerebbe guardare più in là ma non mi è dato sapere. Però una cosa è certa, abbiamo fatto davvero qualcosa di grande e scritto un pezzo di storia della nostra città. Sapete quanti tavoli ci sono aperti al MISE? Quanti hanno avuto la nostra mediaticità? Trascinati dal nome che portiamo nel cuore e dalla sua storia siamo stati grandi”.

A Novi, purtroppo, non c’è solo il caso Pernigotti. Da qualche settimana, infatti, si parla anche dell’ex ILVA perché ArcelorMittal vuole lasciare gli stabilimenti.

Lunedì notte praticamente non ho dormito – continua il consigliere comunale –. Tra la fine tarda del consiglio dove si è anche parlato di ILVA e la tosse che mi sta perseguitando in questi giorni ho pensato il martedì all’alba di recarmi subito davanti ai cancelli dell’ILVA per dare il mio sostegno ai lavoratori. Con me c’erano il nuovo segretario del PD Marilli e Lolaico, storica bandiera della sinistra locale entrato da poco nella nuova segreteria del PD. Di parole se ne possono fare tante ma alla fine sono i fatti a fare la differenza. Quando si parla di lavoro, infatti, non dovrebbe esserci colore politico ma un unico fronte che scende in campo al fianco dei lavoratori ma, purtroppo, non è così.  E poi la lotta per il lavoro e per i diritti non sta nel sangue di tutti, ci devi nascere con certe inclinazioni”.

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Concludendo Patelli ci ha rivelato che gli piacerebbe mettere su carta la vicenda della Pernigotti per lasciare alla storia questa battaglia.

Un giorno – conclude Luca Patelli – mi piacerebbe incontrarmi con i Toksoz. Avrei tante cose da dirgli ma anche da chiedergli e poi, perché no, mi piacerebbe scrivere un libro o un’autobiografia perché questa è una lotta che non deve andare persa”.

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