Coldiretti Alessandria: “Territorio: con vento forte e maltempo è emergenza per caduta rami e alberi”

Alessandria – Con il susseguirsi degli episodi di maltempo, a macchia di leopardo, che danneggiano colture e strutture, è emergenza non solo per la perdita dei raccolti ma anche per incidenti e danni provocati dagli alberi caduti e dai rami spezzati.
Esattamente come accaduto nelle ultime settimane sul territorio alessandrino, dove raffiche di vento e piogge intense hanno provocato disagi e danni ingenti ad edifici, strade e veicoli per la caduta di alberi e rami che hanno richiesto decine di interventi dei vigili del fuoco e della protezione civile.
“Purtroppo è diventata una costante registrare l’elevato numero di alberi sradicati e abbattuti durante gli episodi di maltempo: il cambiamento climatico mette a rischio il benessere delle piante e, di conseguenza, la sicurezza dei cittadini. Sferzati dal vento, alberi e rami cadono anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici. Inoltre, la tropicalizzazione del clima ha favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Un danno ingente sotto diversi punti di vista, non ultimo quello di rappresentare, nei mesi estivi, dei veri e propri condizionatori naturali in grado di abbassare la temperatura fino a 3 gradi in meno, e alleviare il caldo che assedia i centri urbani.
Un’area verde di 1.500 metri quadrati, ad esempio, raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza. Un’opportunità che impone di affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione.
Ogni abitante dispone oggi di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con una situazione preoccupante per i grandi centri dove si scende sino ai 12,1 metri quadrati. Una “dotazione” che negli ultimi quindici anni ha subito minime variazioni, a fronte di anomalie climatiche in costante crescita.
Sul problema degli alberi pericolanti, e del verde pubblico in genere, occorre intervenire con una gestione professionale che preveda il ricorso alla figura del manutentore con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla Legge di Orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli, coinvolgendo in modo particolare le aziende florovivaistiche.
“Il mantenimento e ripopolamento arboreo di parchi e giardini sono la chiave di volta ambientale di una cintura verde che colleghi il centro delle città con le periferie e raggiunga sistemi agricoli di pianura con il vasto e straordinario patrimonio boschivo presente nelle aree naturali – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Piantare nuovi alberi e potenziare la disponibilità di verde significa anche risparmio energetico, maggiore qualità di vita e contrasto ai cambiamenti climatici, per lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni. Bisogna quindi intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori”.

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