Lo sport come valore educativo, dalla Calabria un’idea per dare un segnale forte alla politica: nostra intervista a Emiliano Ciraudo

Lo sport come valore educativo, dalla Calabria un’idea: lavorare per dare senso a una visione del lavoro di squadra, dalle opportunità calcistiche con gratuità per tutti con l’aiuto della prima comunità sociale, la famiglia per dare un segnale forte alla politica.

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In un’epoca, la nostra, distratta, veloce e nello stesso tempo pigra, esistono delle oasi di luce illuminate dal buon senso, chi le fa accendere non sono né Filosofi, ne Psicologi né tantomeno professionisti della Comunicazione o della Politica, ci arrivano da persone semplici, hanno un po’ di esperienza dovuta anche all’età matura e proprio tramite quel “buon senso”, la mettono a disposizione delle Comunità con un’attenzione particolare alle nuove generazioni, disgregate da un silenzio assordante nelle relazioni umane e piene di visioni offerte da un Metaverso sempre più padrone.

Quella che sto per presentarvi è un modo antico ma efficace di combattere questo Tsunami di “virtualità” graffiante, utilizzare lo sport nei fatti specie il Calcio, per incidere su una formazione che si affidi a un sistema, quello di fare squadra nel vivere una competizione si agonistica ma fortemente inclusiva.

L’idea di interessarmi a questo tema nella forma che si propone, nasce da un post letto dai social dal profilo del protagonista di questa chiacchierata, l’Allenatore (per passione), Emiliano Ciraudo, pubblicato il 2 ottobre 2023, dove lo stesso, in sintesi, mette in evidenza la propria amarezza per come la società attuale si sta comportando nei confronti dei giovani, gli attacchi che sta ricevendo in forma ambigua da tanti e, di chi con visione ottimistica si è accorto del suo percorso socio-culturale che sta già facendo con alcuni ragazzi.

Benvenuto Emiliano, mi sono appassionato alla vicenda, perché in quel post pubblicato ha fatto emergere un aspetto fondamentale, scritto solo negli scopi delle attività sportive in generale il famoso e nobile “Valore Educativo”, mentre la realtà attuale ci presenta un forte interesse di altra natura, l’ambiguità presente come la sta contrastando?

Grazie, intanto, per l’attenzione sulla vicenda, le mie sensazioni sul tema dopo 53 anni di attività agonistica e no, sono a dir poco pessimistiche, vengo da un modo di fare calcio e da un mondo (perché di questo si tratta) gli anni fine 70 e 80,totalmente estraneo a quello che oggi viviamo, sia in quello professionistico che dilettantistico, sono in continua agonia stabile, per dare uno primo step alla discussione possiamo prendere i risultati della nostra Nazionale di Calcio, poi tiriamo una riga immaginaria e facciamo il totale.

Bisogna creare le condizioni, anche legiferando normative adeguate, le quali guardino ai giovani italiani incentivando le società tramite aiuti reali, a investire su di essi.

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È sotto gli occhi di tutti, il 70% dei giocatori che militano nelle squadre specialmente di serie A, sono stranieri per non parlare delle squadre dilettantistiche, vivo in Calabria e porto l’esempio di quello che accade nella mia Regione, in alcune squadre di Promozione giocano 9 ragazzi argentini e 2 africani, una regolamentazione deve essere fatta, questo ripeto per agevolare i nostri ragazzi.

Lo segue il Calcio attuale?

Lo seguo ma non lo condivido, è troppo commerciale e poco romantico, non è in grado di assumere anche una forma educativa nella competizione, si pensa solo al lato economico e quali Procuratori scegliere.

Come anticipato, vengo da un periodo storico in competizione con l’attuale, vede, il mio calcio è privo di risultati agonistici nella quasi totalità dell’espressione fisica ma, sommessamente ritengo e non solo io, possiede uno scopo preciso, il rispetto e il fare quadra tramite il dare questa opportunità anche ai meno fortunati.

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Lavoriamo insieme a una proposta di legge, sicuramente non saremo i primi a pensare a questo, forse i più coraggiosi a strutturarla nella procedura, cosa ne pensa?

Sono perfettamente d’accordo, avevo già proposto l’idea a diversi amici del settore, i quali come me pensano da tempo a non rimanere più con le mani in mano ma, a determinarsi su un problema sempre più sbilanciato verso la speculazione sempre più strisciante.

Parliamo dell’aspetto educativo, da un po’ di tempo ha lasciato i campi da gioco, da quel momento in poi ha continuato a rimanere nell’ambiente mettendo la sua esperienza a disposizione dei più giovani in forma gratuita tramite la sua scuola calcio, con uno scopo preciso dare forma e fare crescere la voglia di calcio in modo differente, opportunità per tutti di giocare e divertirsi anche di chi no norma dotato, messaggio esemplare, come procede questa esperienza?

Premetto che rispetto il lavoro di tutte le scuole calcio, anche di chi lo fa per fini commerciali è una scelta legittima che comprendo, ma permettetemi di difendermi da chi critica la mia attività e le mie scelte.

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Non voglio dare spazio a chi pensa che il lavoro non pagato non arrivi a certi risultati, è molto bassa la visione di chi pensa questo.

Io ringrazio chi spontaneamente ci aiuta fornendoci il materiale per la nostra attività agonistica, ma ringrazio più di tutti i genitori che hanno assunto responsabilità all’interno dell’Associazione, ruoli di responsabilità, questo per dare il segnale operativo di come veicolare certi messaggi anche ai ragazzi, lavorare con la partecipazione dei genitori è un modo unico e rivoluzionario per cambiare gli assetti dell’attuale mondo dove il calcio ruota.

Come è organizzata la sua Scuola Calcio?

È una scuola totalmente gratuita, quindi no-profit, “Scuola Calcio Angela Ciraudo” Sant’Agata di Esaro, possono iscriversi tutti senza distinzione, con lo scopo principale no per diventare calciatori o calciatrici di Seria A, Serie B e Serie C, ma per formare al calcio, tutto questo è frutto della mia esperienza  con lo scopo principale di creare relazioni e crescita sociale spostando i ragazzi dalla strada a ambienti più sani, tutto questo con l’ausilio tramite la partecipazione diretta dei genitori e dei  nonni, i quali sono anche le colonne dell’organizzazione associativa.

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Aggiungo, di esempi negativi non si contano più per quanto l’attualità ci presenta, lo abbiamo visto nell’ultimo drammatico caso di Caivano (Napoli), il Governo proprio dallo Sport tenta di fare nascere una nuova speranza da una realtà disgregata, vedremo. D’accordo con lei su ogni punto, è una bella sfida.

Pratico tutto questo guardando al mio trascorso in anni passati e lontani, in quei periodi la strada, la piazza erano i luoghi d’incontro, per divertirsi e non per rovinarsi o bullizzare il più debole, li si giocava anche a calcio non essendoci strutture adeguate, voglio sottolineare quest’aspetto, fondamentale segnale indicativo, perché è bello attualmente rivedere in quella stessa “strada” i ragazzi frequentatori dei nostri corsi, giocare a pallone, il ritorno a certe forme di aggregazione, è una piccola gratificazione per tutti i genitori che percorrono insieme a me questo cammino.

Progetti futuri?

Si continua ad andare avanti con il nostro programma già definito, nel frattempo, siamo stati intercettati come scuola calcio dalla Referente e punto di riferimento per Castrovillari da diverso tempo di Special Olympics Italia Prof.ssa Mariella Greco, organizzazione con 180 Paesi nel Mondo aderenti. Eunice Kennedy Shriver   nel 1968 ha una brillante idea, organizzare allenamenti per persone con delle disabilità intellettive insieme a persone normo dotate, da quel momento in poi è una continua ascesa dove l’inclusione nei confronti di chi è meno fortunato per fare sport, diventa la base del progetto sociale e culturale, dal 2004 riconosciuta dal CONI come Associazione Benemerita e dal 2008 dal CIP.

Personalmente sono già accredito tramite l’Associazione Castrovillari AFD (Associazione Famiglie Disabili) come Istruttore – Allenatore per il Calcio, felice e gratificato per tutto questo per vari motivi naturalmente, perché questo tipo di attività la svolgo già con bambini con le difficoltà descritte e perché regalerò questo ulteriore step della mia vita calcistica alla mia comunità di origine, Sant’Agata di Esaro, dove ci sono criticità di disabilità importanti, quindi da includere e fare partecipare a un modo di vivere differente.

Sicuramente c’è da fare un lavoro importante da tutti i punti di vista, spero di partire al più presto con l’auspicio che l’iniziativa, possa fare breccia nei cuori di quelle famiglie che vivono una situazione di disabilità, alle quali mi rivolgo in primis, alla politica per affidarci o migliorare delle strutture adeguate a un percorso di questo livello e alle persone e imprenditori sensibili affinché possano darci un aiuto concreto dal punto di vista della fornitura del materiale o corredo per gli atleti.

Mi ha offerto un assist nella sua ultima risposta, le Istituzioni e la politica in generale, siccome entrano sempre in certe dinamiche com’è giusto che sia, come hanno accolto questa sua proposta?

Ho qualche sensazione di scetticismo, spero di sbagliarmi lo vedremo strada facendo, sono però ottimista, perché anche confortato dalla Costituzione Italiana, infatti la Legge n°715-B all’Articolo 1 recita in sintesi quanto segue:

Il Presidente della Repubblica

Promulga la seguente Legge Costituzionale:

Art.1

  1. All’articolo 33 della Costituzione è aggiunto, in fine, il seguente comma: << La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme>>.

Questo diventa per tutti un monito fondamentale per aiutare chi come me e come noi, vuole creare inclusione sociale tra chi è norma dotato e chi è meno fortunato attraverso in questo caso il calcio o altre attività sportive, non è possibile che chi rappresenta le Istituzioni non possa accogliere una nobile proposta per migliorare certi aspetti sociali a dir poco emarginati.

La mia Scuola Calcio “Angela Ciraudo” dalla sua origine ha questi scopi nel DNA associativi, le persone che l’amministrano e la gestiscono, come ho già anticipato prima, sono i Genitori di questi ragazzi aderenti, quest’anno ne abbiamo due da Presidenti e i vice sono due Nonni, cosa ci può essere di meglio, aspettiamo ora chi di dovere faccia la propria parte per creare le condizioni migliori affinché possa nascere sul territorio una speranza in più.

Bella lezione Mister per tutti noi, auguro a lei e a tutti i Dirigenti della sua organizzazione, il meglio che ha preventivato.

Conti su di me, per quello che posso rimango disponibile per promozionare dal punto di vista informativo questa interessante e bella realtà.

Per seguire l’intervista integrale:

Tramite Facebook:

https://www.facebook.com/EsaroItaliaNotizie/videos/1235540933783886

Tramite YouTube:

https://www.youtube.com/watch?v=q0Aeey0mOoE&ab_channel=AssociazioneEsaroItaliaWebRadio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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