Gli spettacoli nella Casa delle Donne, Buzzi Langhi categorico: “per l’Amministrazione Comunale gli alessandrini non sono tutti uguali davanti alla legge””

Nell’estate delle sagre e degli spettacoli all’aria aperta, non è passata inosservata a molti alessandrini la frenetica attività della Casa delle Donne nella palazzina illegalmente occupata ad Alessandria in Viale Teresa Michel, nell’ex sede della Circoscrizione Nord, per la precisione nell’area dove dovrebbe sorgere il campus universitario.
Il pretesto per l’occupazione è stato l’infruttuoso dialogo con la Giunta Abonante per il reperimento di una nuova sede per la Casa delle Donne, i cui democratici esponenti hanno così deciso di farsi giustizia da soli.
Il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi era stato immediatamente chiaro, davanti a questo atto violento ed illegale: “Il problema di trovare una nuova sede a quella associazione lo deve risolvere il Comune”.
Invece, ancora una volta, dall’amministrazione di centrosinistra che governa la città silenzio ed immobilismo.
E così, come se niente fosse, in questo “luogo di lotta, accoglienza, ascolto, e produzione politica” (come si autodefinisce) ora sono in programma spettacoli di prosa e musicali, laboratori, cene (a pagamento), attività di consulenze varie.
Ne parliamo con Davide Buzzi Langhi, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Rosso, che, come gli altri esponenti dei partiti di opposizione alla Giunta di sinistra, ha sempre espresso la sua assoluta contrarietà a questa occupazione abusiva.
“Mi chiedo, ci dice, se per tutte queste attività siano rispettate tutte le normative a tutela dell’ordine pubblico e della pubblica incolumità. Dubito, ad esempio, che sia intervenuta la Commissione di Vigilanza, trattandosi di una struttura non deputata ad ospitare spettacoli. Anche l’attività di ristorazione deve rispettare delle precise normative, soprattutto in materia di igiene. Sono stati fatti i relativi controlli? Viene pagata la SIAE? Un cittadino rispettoso delle istituzioni per organizzare eventi del genere deve rispettare un profluvio di norme e spendere un sacco di soldi. Qualcuno ha fatto i controlli previsti da precise normative, trattandosi di attività aperte al pubblico? E gli incassi, come sono giustificati?”
Su questa vicenda, iniziata il 27 maggio, pare calato il silenzio, nonostante l’appello all’Amministrazione Comunale da parte del Rettore.
“Deve essere l’Amministrazione Comunale, prosegue Buzzi Langhi, a prendere l’iniziativa per richiedere lo sgombero dei locali abusivamente occupati. Invece, di fatto, la Giunta Abonante, col suo silenzio e la sua incapacità di affrontare seriamente il problema, si rende di fatto complice di atti palesemente illeciti. E’ ora che qualcuno intervenga a far rispettare la legalità come fanno tutti i cittadini e le associazioni e società che, con tante spese e sacrifici promuovono eventi”.
Evidentemente, ad Alessandria non tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.

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