Coldiretti Alessandria: “Cimice asiatica: lotta biologica al parassita rispettando ambiente, colture, biodiversità”

Alessandria – Si allarga la zona d’azione, includendo quest’anno anche le province di Alessandria e di Torino, nella ricerca sulle strategie di lotta biologica alla cimice asiatica che ha portato già ad ottenere buoni risultati sul contenimento della problematica nel territorio cuneese dove, da oltre sei anni, è attiva la sperimentazione tramite il rilascio dei principali insetti antagonisti e tra questi, in particolare, i risultati si sono ottenuti con il predatore autoctono Anastatus bifasciatus e il Trissolcus basalis che agisce sulla cimice verde.
E’ quanto evidenzia Coldiretti Alessandria nel sottolineare come il progetto, grazie all’esperienza maturata nelle ultime annate agrarie tenderà, soprattutto nei mesi estivi, ad un rilascio in campo degli insetti utili con più interventi per prolungare il più possibile nel tempo la loro presenza nei noccioleti e nell’ambiente.
“Da anni ormai il problema legato alle cimici desta una grande apprensione tra gli agricoltori del settore corilicolo, ma anche tra quelli del comparto cerealicolo, ortofrutticolo, florovivaistico e vitivinicolo, senza dimenticare i legumi e i castagneti. Grazie ai progetti di ricerca realizzati, in collaborazione con diversi Enti del territorio, sono stati fatti importanti passi in avanti nel contenimento della cimice asiatica con metodi di lotta a basso impatto ambientale, come la lotta biologica per la quale serve del tempo dovendo, appunto, seguire i ritmi della natura e rispettare gli equilibri biologici”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
In questi ultimi anni si sono registrati danni ingenti, a macchia di leopardo, su meli, peri, kiwi, noccioleti, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con perdite che sono arrivate fino al 70% delle produzioni su molte colture, dal nocciolo alla frutta. 
“La diffusione di questi insetti nel nostro Paese è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei. In questo senso, l’attività di consulenza è fondamentale per studiare le azioni da mettere in campo al momento giusto: dal valutare quando è corretto rilasciare gli insetti antagonisti alla ponderazione delle condizioni climatiche e del terreno. La sinergia sui territori ha reso possibile l’adozione di strategie appropriate, utilizzando i metodi più sostenibili al fine di salvaguardare la qualità delle produzioni del territorio e garantire al consumatore un prodotto sano ottenuto in un ambiente salubre”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
La cimice asiatica è solo l’ultimo dei parassiti alieni che hanno invaso l’Italia come conseguenza dei cambiamenti climatici e della globalizzazione degli scambi commerciali.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari: dalla Popillia Japonica al moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che colpisce ciliegie, mirtilli e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), dall’Aethina tumida, il coleottero killer delle api, al punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus che fa seccare le palme, provocando all’agricoltura ingenti danni.

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