Demos Alessandria: “Nuovo incidente mortale a Novi Ligure: l’etica della responsabilità”

Novi Ligure – “Infortuni mortali: una continua sconfitta della cultura della prevenzione a tutti i livelli. Una continua sconfitta della politica e delle istituzioni. Una continua sconfitta di noi tutti”. È quanto ribadisce DemoS-Democrazia Solidale dopo l’ennesimo episodio, che a Novi Ligure ha causato la morte di un operaio di 52 anni in un cantiere.
“Si continua a chiamarle morti bianche, parole inadatte a descrivere quello che accade a chi perde la vita mentre sta lavorando. Si continua a chiamarle bianche perché, come accade per le morti improvvise dei neonati, si fatica a individuare una responsabilità precisa che riesca a spiegarle – sottolinea la segretaria regionale Elena Apollonio – Lo andiamo dicendo da tempo, mancano ispettori sulla sicurezza, il lavoro è fuori sicurezza. L’ ennesimo infortunio mortale occorso ad un lavoratore passa attraverso l’esaltazione del dolore da parte di mass media, della politica, dei ministeri competenti e dei sindacati. Sempre lo stesso comunicato, le stesse dichiarazioni sui giornali e in televisione, in un ordinario rito di stupore di quanto accaduto, di presa di posizione, di indignazione, di proposte e di assicurazioni degli interventi. Ma di fatto si continua a non fare nulla per prevenire il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
 “La superficialità dei controlli, l’incuria e la trascuratezza della pubblica amministrazione insieme a lungaggini burocratiche e confusioni su competenze amministrative, protrattesi per decenni, vanno ad aggravare gli effetti delle condizioni generali in spregio a qualsiasi tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e del persistente gravissimo pericolo per la salute della popolazione che non può consentire dilazione alcuna da parte delle autorità competenti – aggiunge la segretaria provinciale Paola Ferrari  – C’è l’indignazione momentanea fino al nuovo infortunio mortale con gli stessi messaggi brevi, circostanziati, veloci, descritti nei minimi particolari, ma essenziali, possibilmente cruenti, per fare notizia, per arrivare primi sulla notizia stessa. Il giorno dopo raramente segue una breve notizia sull’infortunio mortale occorso. Si riprende invece sempre la stessa notizia dopo alcuni giorni se non il giorno dopo o solo quando accade un altro infortunio mortale magari più cruento e che va descritto possibilmente con altri dettagli più macabri ma con particolari modalità di accadimento, altrimenti si rischia che non interessi i lettori o gli ascoltatori. Il tutto in una sorta di cerchio dantesco della morte”.
Conclude DemoS:  “Vengono chiamati anche crimini sul lavoro, gestiti con freddezza dalla consapevolezza di quanto accade ogni giorno, la politica è assorbita in una sorta di assuefazione e in una forma continua di indifferenza, che ostenta in modo subdolo in disprezzo di tutti i valori morali, religiosi, etici e sociali. Non vogliamo più vedere comportamenti chiaramente di indifferenza per la persona, donna o uomo che possa essere, che deve avere il diritto di poter lavorare dignitosamente e in sicurezza”.
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