Nuovo Codice Appalti, il Presidente di Confartigianato Piemonte edilizia Tanino: “Serve prudenza, potrebbe favorire in alcuni casi infiltrazioni illegali”

Torino – “Apprezziamo l’impegno per semplificare e razionalizzare una disciplina molto complessa, come quella del Codice appalti, e la volontà del Governo di renderla operativa in tempi rapidi. Semplificazione, certezza delle norme e velocità dei procedimenti sono indispensabili per favorire il lavoro e la crescita delle imprese – afferma Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Piemonte edilizia – bene anche la volontà di coinvolgere maggiormente le MPI anche applicando il subappalto a cascata”.
Si tratta di una riforma strutturale, cosiddetto “Codice Salvini”, dal nome del Ministro alle infrastrutture che lo ha fortemente voluto, che segue gli impegni assunti nell’ambito del PNRR e che mira a ridurre i tempi della burocrazia e dei cantieri.
“Dobbiamo, però, essere prudenti – continua Tanino – perché, se da una parte favorisce l’accesso alle imprese più piccole, dall’altra potrebbe favorire, in alcuni casi, infiltrazioni illegali. A questa perplessità si aggiunge anche quella riferita all’affidamento diretto e alla procedura negoziata fino alla soglia di 5, 3 milioni di euro. Bene l’affidamento diretto ma questo non deve diventare un sistema che impedisca alla piccola media impresa artigiana di prendere direttamente un lavoro costringendola a lavorare solo in subappalto. Noi sosteniamo la suddivisione in lotti di un lavoro, ci lascia però perplessi il fatto che, a fronte di questa previsione, il Legislatore non abbia, neanche questa volta, disciplinato in maniera articolata e completa una tipologia di aggregazione come la rete d’impresa che permetterebbe più agevolmente una partecipazione aggregata delle imprese artigiane alle gare per vedersi affidare questi lotti. Confidiamo quindi di poter ritrovare questa disciplina nel il futuro regolamento attuativo del Testo Unico. Mi sento infine di esprimere un giudizio positivo sul fatto che il Testo unico preveda un punteggio premiale in fase di valutazione dell’offerta per tutti coloro che utilizzeranno materiali Made in Italy. È un tema che stiamo portando avanti da tempo e non possiamo che essere soddisfatti che il Legislatore ne abbia voluto tener conto”.
“La riforma andrebbe ulteriormente perfezionata, tuttavia non si poteva andare avanti con le regole precedenti ed era importante evitare di continuate a ripetere vecchi errori-commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – e bisogna farlo insieme a chi opera sul campo. Per questo riteniamo necessario che il governo avvii tavoli di concertazione con le organizzazioni imprenditoriali e tutti gli attori del mercato degli appalti per scrivere insieme le regole mancanti e mettere a punto alcuni aspetti ancora deboli. Insomma, per costruire un Codice a prova d’urto che deve funzionare efficacemente per i prossimi anni. Il Codice degli appalti è perfettibile, certo, ma è uno degli strumenti che dovrà permetterci di rilanciare l’economia e di non perdere le risorse che abbiamo a disposizione per costruire il futuro dell’Italia”.

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