Malattie emorragiche e trombotiche: avviata una nuova unità di ricerca

Alessandria – Avviata una nuova unità di ricerca inserita all’interno del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi, e dedicata alle malattie emorragiche e trombotiche.
A coordinarla Roberto Mario Santi, Direttore del Centro Emostasi e Trombosi dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che costituisce un riferimento a livello piemontese per le Malattie Emorragiche Congenite (MEC) per le province di Alessandria, Asti, Vercelli e Novara. Inoltre, la Struttura è un riferimento per le diagnosi e il trattamento delle malattie trombotiche e per la sorveglianza delle terapie anticoagulante.
La Unit si pone tre principali obiettivi: promuovere e sviluppare la ricerca traslazionale sulle malattie emorragiche e trombotiche, potenziare la ricerca clinica e consolidare l’attività nell’ambito della rete dei centri di riferimento per le patologie emorragiche e trombotiche.
Questa nuova Unit Disease (cioè un’unità elementare di medicina traslazionale che ha come obiettivo l’interazione tra la ricerca di base e la ricerca clinica sulle malattie emorragiche e trombotiche) ha diverse linee di ricerca: con l’UPO – Università del Piemonte Orientale la ricerca di base sull’Emofilia con la professoressa Antonia Follenzi e sulla Fisiatria con il professor Marco Invernizzi, mentre con l’Ematologia dell’Azienda Ospedaliera si condivideranno due progetti di ricerca, uno nell’ambito dell’identificazione di markers del rischio tromboembolico e uno nell’ambito della terapia CAR-T.
Anche questa Unit dedicata alle malattie emorragiche e trombotiche, quindi, si inserisce quindi nell’ambito delle attività di Medicina Traslazionale, con l’obiettivo di offrire ai pazienti le cure più adeguate e innovative sulla base delle evidenze scientifiche e della ricerca integrata.
«Le patologie emorragiche e trombotiche – afferma il dottor Roberto Santi – hanno una connotazione multidisciplinare sia in ambito medico sia chirurgico: questa unità di ricerca, che mette insieme ricerca di base e ricerca clinica, può portare a importanti risultati per le elevate competenze di tutti i soggetti coinvolti».

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