Mattarella, l’elenco non banale di ciò di cui il nostro Paese ha bisogno

Roma – Che bello l’elenco del Presidente Mattarella. Dopo il sussulto sulla prima donna a capo del Governo, un elenco di tutto ciò di cui un Paese ha bisogno.
Un richiamo agli smemorati sul fatto che la nostra Costituzione compie 75 anni e ha garantito quanto “politici turnisti” desideravano “piallare” e ci viene in mente l’attacco di Renzi ai corpi intermedi.
Se non fosse per il grande rispetto che incute con storia e intelligenza il Presidente, il nostro “spintaneo Presidente” sarebbe solo ghiaccio lungo la spina dorsale ma siamo convinti che invece si tratti di scarsa empatia comunicativa.
Anche se in piedi e non comodamente seduto era evidente lo sguardo che seguiva un testo proiettato rintracciabile in zona telecamere.
Che fatica!
Eppure ne ha dette di cose veramente interessanti oltre il classico richiamo alla occasione del PNRR.
Ha richiamato la pace salutando il Papa Francesco e rivolgendo le condoglianze per la morte di Papa Benedetto XVI.
Ha invitato a non rassegnarci a questo presente che è a valle di anni difficili dalla crisi al Covid. Famiglie umiliate e giovani vittime sulle strade.
Ha invitato ad una visione di futuro con la transizione energetica, un rapporto privilegiato con l’Africa, la trasformazione digitale.
E’ vero, caro Presidente, che “la Repubblica vive di partecipazione” ma come fa a dire ciò quando registriamo i peggiori risultati della storia nella partecipazione al voto degli italiani?
Forse alla retorica deve seguire la pratica cioè l’abbraccio sincero di buone pratiche partecipative e se anche non si sente Lei di abbracciarci lo facciamo noi riconoscendoLe una statura morale che leggiamo nei suoi occhi che mal sopportano le mille lusinghe e i milioni di intrecci che deve vedere. Coraggio Presidente ancora un po’ e poi la lasceranno finalmente libero. In questo il Papa emerito ha avuto più forza quando ha salutato tutti e si è ritirato per giungere a quell’incontro odierno, unico ed ineffabile, che donerà anche a noi la possibilità di un sorriso quando anche “noi vedremo tutto, quando tutto sarà chiaro, pensa un po’ che risate e che paure sfatate” cantava Chieffo in quella stessa storia delle Memores Domini (donne consacrate laiche) che sino all’ultimo hanno assistito Benedetto XVI.

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