Variazione di Bilancio da 66 milioni

Approvata a maggioranza la Variazione di Bilancio 2022-24. La manovra, portata in Aula dall’assessore Andrea Tronzano, dopo le sedute di Consiglio e Commissione, i vari emendamenti presentati dalla stessa Giunta, si attesta in conclusione a 66 milioni di euro complessivi. La somma comprende anche i 9,9 milioni risparmiati dal Consiglio regionale, introdotti con un emendamento a prima firma del presidente Stefano Allasia; inizialmente la variazione era pari a 44 milioni.
Alle cifre totali va aggiunta anche la possibilità di accendere mutui sino a 30 milioni per la progettazione di nuovi ospedali, inserita con un emendamento dell’esecutivo.
Nelle dichiarazioni di voto Alberto Preioni (Lega) si è detto soddisfatto per il provvedimento, sottolineando come ancora una volta si finanzi il cento per cento delle borse di studio, tra le altre cose.
Silvana Accossato (Leu) ha annunciato voto contratto, trovando per esempio inspiegabile il no della Giunta alla proposta di aiuto per il caro bollette.
Per Fdi Paolo Bongioanni ha dichiarato voto positivo, spiegando che con il debito enorme sulle spalle del PIemonte, è un successo ridurlo di 322 milioni l’anno, riuscendo anche a fare investimenti come in questo caso.
Sarah Disabato (M5s) ha ricordato che vanno aiutati tutti i territori, non solo quelli che hanno un consigliere che li rappresenti direttamente. Il voto del gruppo è negativo.
Secondo Giorgio Bertola (M4o) l’opposizione si è dimostrata responsabile e i tempi brevi della discussione lo dimostrano. Però ci sono stati elementi di forte perplessità, in particolar modo l’emendamento che prevede finanziamenti a pioggia senza criteri oggettivi. Voto negativo.
Paolo Ruzzola (Fi) ha parlato di un nuovo importante tassello nelle politiche della Regione PIemonte, dopo il Bilancio preventivo e l’assestamento. Il voto è positivo perché si tratta di azioni fondamentali e strutturate, che danno risposte alle esigenze dei cittadini.
Voto contrario per il Pd, come annunciato da Diego Sarno, che ha contestato molte delle scelte della Variazione, sostenendo che non si è tenuto conto delle emergenze della società come gli aumenti dell’energia.
Anche Mario Giaccone (Monviso) ha dichiarato voto contrario, per aver ravvisato la mancanza di un disegno generale e di una visione d’insieme.

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