UNCEM scuola Pietrabruna e stranieri

Lo zelo degli Uffici scolastici regionali è ammirevole. I Provveditorati, ancora una volta, si distinguono per capacità di complicare situazioni. Tagli di docenti, di ore, di plessi. Non solo da giugno a oggi avrebbero voluto chiudere tante piccole scuole, come quella di Borgo Pace, nelle Marche, dove la Sindaca si è rivolta al Presidente della Repubblica per proteggere il plesso. Dunque il paese. Questa volta in Liguria, il caos è determinato dalle interpretazioni, da parte dell’Ufficio scolastico, di leggi e direttive ministeriali. E così, sette scolari stranieri a Pietrabruna sarebbero troppi. Ora, confidiamo nell’intelligenza dell’Ufficio che nelle prossime ore siamo certi farà dietro front. Svegliandosi, faccia in fretta. O almeno lo speriamo e ne parlerò con il Ministro Bianchi domani. Ma di certo è assurdo che un Sindaco come Massimo Rosso debba scrivere a tutte le Istituzioni e alla Politica chiedendo buonsenso, per salvare la scuola. Uncem sta con il Sindaco e con la Comunità di Pietrabruna. Sta con il senso civico del primo cittadino. E di chiudere la scuola non se ne parla. Rispediamo al mittente ogni decisione. La scuola deve rimanere aperta. Si proteggano i diritti dei bambini, di chi sta peggio, di chi ha meno, si protegga la scuola, ora e sempre, si protegga il paese e la valle. Le scelte di chiusura unilaterali, per futili motivi, con tanto tanto zelo degli Uffici scolastici regionali, in questo Paese non devono esistere“: lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem

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