L’influencer del dialetto piemontese!

“Ciao Fanciot”, è con queste parole che iniziano tutti i suoi video. Lorenzo Lupano, a molti di voi, questo nome non dirà nulla, ma è molto probabile che, ultimamente, se bazzicate per i social, vi siate imbattuti in uno dei suoi video. O che più semplicemente, vi sia arrivato sul vostro smartphone attraverso whatsapp.

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Video brevi, dove si parla di tutto, chiacchiere da Bar Sport, con la peculiarità che sono tutti narrati e raccontati, esclusivamente in dialetto piemontese. Un giusto mix di originalità, ironia e pacatezza.

Ora, nel vostro immaginario, come nel mio d’altronde, potete pensare che a parlare il dialetto sia ormai una persona con i capelli bianchi, avanti con gli anni, invece no. Lorenzo è un giovane, con una spiccata passione per la parlata dialettale piemontese.

Lorenzo è amministratore e, l’ideatore della pagina Facebook “Al me piemont”.

Lo potremmo definire, “l’influencer del dialetto piemontese”. Lo incontriamo, gli facciamo promettere solennemente che l’intervista l’avremmo fatta in italiano (spero il più corretto possibile) e ci facciamo spiegare proprio da lui, come nasce questo suo interesse e come è riuscito, ai tempi dei social network, a proporlo, divulgarlo e attualizzarlo.

“Fin da bambino, in casa, sia con mio nonno che con mio papà, si è sempre parlato il dialetto piemontese ed ho sempre avuto il pallino di volerlo utilizzare nella vita di tutti i giorni. Io sono originario di Borgo San Martino, tra Casale e Valenza, e parlo il dialetto di quelle zone lì. Ho un aneddoto carino che posso raccontare e che risale ai tempi delle elementari. I miei nonni allora erano abbonati a “La vita Casalese”, erano i primi anni novanta, incominciava l’immigrazione dall’Albania e sul giornale avevano introdotto una pagina tutta scritta in lingua albanese, per favorire l’integrazione. Io, non avevo ancora dieci anni, e avevo scritto una lettera di protesta al direttore perché, va bene la lingua albanese, ma perché non si fa anche una pagina scritta in dialetto, per coltivare le nostre radici e tradizioni. Si sarebbero potute fare entrambe le cose! Avevo anche minacciato di far togliere l’abbonamento ai miei nonni! Questo solo per dire che fin da bambino mi piaceva coltivare e portare avanti le nostre tradizioni.”

Arriviamo ai giorni nostri, come ti è venuto in mente di fare questi video?

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E’ nato, come spesso succede, per gioco, per scherzo. Ho pensato questa cosa. Apro la pagina Facebook che come detto si chiama “Al me Piemont” e posto questi video. Un po’ come se entrassi nelle case di tutti e facessi quattro chiacchiere da bar. Nei miei video, parlo un po’ di tutto. Non c’è un argomento specifico. E’ proprio come fossimo seduti al tavolino, la mattina davanti ad un caffè e si parla di quello che è successo nella giornata o nel fine settimana, come leggere il giornale e commentare le notizie. Solo che si commentano in dialetto, ma il dialetto parlato, quello più fruibile da tutti. Non sono un professore, non ho la cultura, o la capacità di voler insegnare come si scrive correttamente una determinata parola in dialetto, parlo semplicemente alla gente e con la gente che vede i miei video.

In famiglia ora, a casa, in che lingua parlate?

Mia moglie è di origine campana, ma io parlo in dialetto anche in casa, quindi ha dovuto per forza di cose imparare il piemontese. Non aveva altre soluzioni. Alcuni anni fa, lavoravo in una nota catena di fast-food e tra i colleghi c’erano le nazionalità più disparate. Io da responsabile, me ne approfittavo un po’ e parlavo solo in dialetto e alla fine hanno imparato a capirmi pure loro e non solo, lo utilizzavano spesso anche nei loro discorsi. La mia missione era di portare sempre il dialetto con me e di provare a divulgarlo.

Continuerai quindi a proporre i tuoi video? 

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Sì, vedo che piacciono. Noto con piacere migliaia di visualizzazioni e tantissime condivisioni. Mi piacerebbe ora promuovere realtà del territorio, magari con brevi interviste, possibilmente fatte proprio in dialetto. In fondo la mia pagina è giovane e deve ancora crescere. E’ circa un mese che l’ho aperta. Ho pubblicato sulla pagina, un evento che non è in un luogo fisico, ma semplicemente una condivisione. Si chiama “Bagna Cauda al mes d’Agust” (spero di averlo scritto correttamente). Sarà il 21 Agosto. E’ un’idea. Ognuno si organizza, presso la propria abitazione, con amici, parenti, per una serata a tema bagna cauda. Mi gireranno, a testimonianza, foto e video che io andrò a pubblicare sulla pagina. Al momento hanno aderito una trentina di persone. Poi, vi posso dire in anteprima, uno scoop. Siccome sono un po’ stufo di Briatore e le sue pizze, farò poi vedere come si fa una pizza fredda con la bagna cauda da poter proporre alla clientela, che se fossi io Briatore la venderei ad almeno 150 euro, non meno. Il valore della bagna cauda è inestimabile. L’importante è poi stare lontano dai luoghi affollati!

Estimatori della bagna cauda, piemontesi e non piemontesi, non resta che attendere con ansia il 21 Agosto, nel frattempo potete divertirvi a guardare i video di Lorenzo!

Ciao Fanciot!

 

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