“El Italiano”:  il romanzo di uno scrittore spagnolo che esalta i combattenti italiani e che in Italia nessuno oserebbe scrivere.

Alla fine dello scorso mese di settembre e’ uscito in Spagna, per i tipi della Casa Editrice Alfaguara di Barcellona, l’ultimo romanzo di Arturo Perez-Reverte, il popolare autore spagnolo di romanzi  storici di successo (la Saga del Capitano Alatriste, il ciclo di Falco’) alcuni dei quali tradotti e pubblicati anche in Italia.

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Gia’ il titolo “El Italiano” (L’Italiano) attira la nostra attenzione, cosi’ come il sottotitolo,” una storia di amore, di mare e di guerra” chiarisce  subito il tipo di romanzo che il prolifico scrittore spagnolo ci offre: un romanzo storico in cui la storia d’amore tra due dei personaggi principali (Elena Arbues e Teseo Lombardo) si interseca con gli avvenimenti  drammatici della seconda Guerra Mondiale e con le ardimentose imprese sul mare dei valorosi combattenti italiani della Decima MAS.

Lo stesso autore in un articolo pubblicato il 2 ottobre sul quotidiano madrileno ABC ci racconta come nacque in lui fin dall’eta’ di undici anni l’interesse per le vicende che quasi sessant’anni dopo avrebbe trasfuso nel romanzo. Era il 1962 e il padre, appassionato di storia e sopratutto di storia navale, lo aveva condotto con se’ al cinema a vedere un film del regista inglese Jack Pulman, con attori protagonisti David Niven e Alberto Sordi, un racconto sugli scontri tra italiani e inglesi in Africa  durante la Seconda Guerra Mondiale (“I due nemici”,  il titolo del film uscito in Italia). Dice Perez Reverte “come avveniva di solito nel cinema anglosassone, la immagine dei combattenti del Duce non era eroica. Ma piuttosto, patetica. ridicola, anche. All’uscita del cinema, lo dissi a mio padre e questi mi disse qualcosa che avrei ricordato per tutta la vita: ‘Non credere che sia stato sempre cosi. Ci furono degli italiani molto valorosi che combatterono molto bene’.  E subito dopo, mentre prendeva un caffe’ …..mi racconto’ la storia dei subacquei da combattimento della decima Flottiglia MAS. Gli incursori di Gibilterra, di Algeri, Malta e Alessandria”. Da quell’iniziale impulso, per tutta la vita seguente, da lettore, da giornalista (e’ stato anche corrispondente di guerra in numerosi conflitti locali in Africa, Asia, Europa) e poi da scrittore professionista, legge libri, vede film, investiga le imprese di quegli uomini rivestiti di gomma nera che assestarono alla flotta britannica i piu’ umilianti colpi della sua storia. Finche’ il romanzo, pronto nell’animo e nella mente dello scrittore, si traduce quasi spontaneamente in pagine di scrittura. Continiua Perez-Reverte: “Concepii il romanzo come un atto di riparazione, di giustizia verso questa patria italiana che anche rispetto ed amo perche’ uno spagnolo che non ama l’Italia, disprezza la propria storia. Un modo anche di onorare la memoria di tanti valorosi, sconosciuti, occultati, spesso ridicolizzati dalla arrogante propaganda anglosassone e anche da buona parte dei loro compatrioti”.

Non credo che in Italia un romanzo concepito con tali intendimenti avrebbe trovato un editore disposto a  correre il rischio del linciaggio da parte delle vestali del “politicamente corretto”. Anche per questo il romanzo di Artur Perez Reverte merita di essere acquistato e letto anche dal pubblico italiano (in Spagna e’ gia’ arrivato in pochi mesi alla terza edizione).

Il romanzo si legge con piacere, l’interesse del lettore e’ attirato inizialmente dalla storia d’amore tra la giovane libraia spagnola Elena e il Secondo Capo della Regia Marina Teseo Lombardo, storia d’amore che nasce sulla spiaggia di Algeciras poco prima dell’alba e che si dipana durante una fase del secondo conflitto mondiale in prossimita’ del confine tra la Spagna e la Colonia Britannca di Gibilterra, nella cui rada stazionano unita’ della Marina da guerra britannica. Mano mano il lettore viene a trovarsi all’interno dello svolgimento di una delle azioni piu’ pericolose e audaci: l’assalto alle navi da guerra inglesi condotto da sei uomini della Marina Italiana a bordo dei famosi “maiali” (i siluri a lenta corsa) conosciuti anche come Mezzi d’Assalto Speciali (MAS). La descrizione della preparazione prima e dell’esecuzione poi dell’attacco tengono il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Ma il romanzo non e’ solo il racconto di una storia d’amore o di un’azione di guerra, e’ anche la ricostruzione di un’epoca in  un ambiente particolare: la Spagna appena uscita  da una durissima e feroce guerra civile, che l’ha lasciata immiserita e stremata  e, al di la’ del confine (la “Linea”), la vita nella colonia inglese di civili locali, di spagnoli che giornalmente vi si recano per lo svolgimento di lavori umili o di traffici piu’ o meno loschi, di militari inglesi arroganti e altezzosi.

Ai due personaggi principali se ne aggiungono due, secondari, ma  altrettanto importanti, anche se in modo diverso, nell’architettura del romanzo. Il primo e’ il Sottocapo Squarcialupo Gennaro, compagno di Lombardo nell’attacco notturno alla flotta inglese, che del Lombardo e’ quasi il contraltare. Settentrionale di Venezia, Lombardo, meridionale di Napoli, Squarcialupo; freddo, deciso, razionale il primo, esuberante, generoso, entusiasta il secondo. La contrapposizione caratteriale fra i due si trasformera’ in una vera rottura nel campo di prigionia in India, dove, dopo l’8 Settembre, Lombardo diventera’ cooperatore degli inglesi, mentre il napoletano  rimarra’ fedele alla Patria e al suo passato, prigioniero “non cooperatore”, rimpatriato solo nel 1947. Quando nel dopoguerra i due si ritroveranno, la frattura, consumata nel campo di prigionia non si riomporra’ e Gennaro continuera’ a considerare il vecchio compagno d’armi “un traditore” anche se “non fu l’unico, ma cio’ non lo discolpa”, perche’ “l’infamia di quella resa ignominiosa( l’8 Settembre) non fu tradire il fascismo perche’ questo era gia’ stato tradito dall’alto, ma fu macchiare la dignita’ del popolo italiano, l’onore delle forze armate, e la memoria dei caduti in guerra. Ci converti’ tutti in disertori”. 

Il quarto personaggio del romanzo e’ lo stesso narratore che, di tanto in tanto,  esce da dietro le quinte e, con i suoi commenti, con i suoi ricordi, con le sue domande, lega i vari episodi in un unicum coerente, trattenendo l’attenzione del lettore fino all’epilogo e guidandolo nei vari luoghi da Alegciras a Gibilterra a Napoli e nei diversi ambiti temporali in cui si dipana il racconto.

Aldo Rovito (aldo.rovito@libero.it)

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Arturo Perez-Reverte – El Italiano

Alfaguara , Barcellona 2021

€. 21,90

 

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P.S.

Questo articolo e’ stato pensato e scritto a quasi  80 anni di distanza da una delle azioni piu’ eroiche  compiute dagli uomini della Decima MAS:  l’attacco al porto di Alessandria, nel corso del quale, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941, 6 Operatori d’assalto dela Marina Militare Italiana a bordo di tre “maiali”, usciti dal sommergibile Scire’  affondarono due corazzate inglesi, la Valiant e la Queen Elizabeth, la petroliera Sagona e il Cacciatorpediniere Jervis.

Ricordiamo i nomi di quegli Uomini: Tenente di Vascello Luigi Durand De La Penne, Capo Palombaro Emilio Bianchi, capitano del Genio Navale Antonio Marceglia, sottocapo palombaro Spartaco Schergat, capitano Armi Navali Vincenzo Martellotta, capo palombaro Mario Marino.

L’eroica impresa e’ stata celebrata a Roma con una mostra personale del pittore Stefano Piccirilli, inaugurata a Roma presso il Circolo Sottufficiali della Marina Militare. Ci sembra poco per un’impresa che fece scrivere a Winston Churchill: “nel corso di alcune settimane l’intera flotta da battaglia del Mediterraneo Orientale e’ stata eliminata come forza combattente”.

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Meno male che in Spagna, Arturo Perez-Reverte, c’e’!

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