La Sacra di San Michele, tra Storia, Leggenda & Mistero

Dopo alcuni articoli dove vi ho parlato di Langhe, tra Barolo e Pollenzo (ma proseguiremo presto nel nostro itinerario tra Langhe, Roero e Monferrato) lasciate che ora vi inviti ad un viaggio intellettuale in un luogo pieno di fascino e mistero: la Sacra di San Michele.

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Che è un luogo famoso in tutto il mondo, nominato Monumento Simbolo della Regione Piemonte…ma personalmente conosco un sacco di alessandrini che non lo hanno mai visitato…e non sanno quello che si perdono. Il luogo è all’ingresso della Valle di Susa…luogo abitato da tempi remotissimi (tant’è vero che troviamo in quella valle tracce preistoriche uniche in Piemonte, di cui vi parlerò in un altro articolo), su un’alta roccia che domina l’ingresso della Valle, arrivando da Torino. La Sacra è dedicata all’Arcangelo Michele, uno dei Principi guerrieri di Dio, la cui figura è davvero particolare, anzi straordinaria: nel libro dell’Apocalisse, San Michele Arcangelo guida alla vittoria la milizia celeste degli angeli di Dio contro Lucifero, che fu serafino e perciò fratello degli Arcangeli, e i suoi angeli (un terzo del totale), ribelli e apostati. Secondo la profezia, alla fine dei giorni, San Michele Arcangelo è destinato a squillare la tromba annunziatrice del gran giudizio finale.

Ma non voglio fare da guida turistica: notizie sulla Sacra ne troverete online in grandissima quantità, io mi limito a ricordare che l’antichissima abbazia è stata costruita tra il 983 e il 987, sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 km da Torino. Dall’alto dei suoi torrioni si possono ammirare il capoluogo piemontese e un panorama mozzafiato della Val di Susa. Da oltre 185 anni è amministrata e custodita dai Padri Rosminiani che con la loro presenza hanno contribuito alla sua crescita e al suo mantenimento, attraverso la realizzazione di progetti di conservazione, rafforzando l’identità religiosa e spirituale del luogo.

Vorrei invece invitarvi ad una visione più misterica ed esoterica di questo meraviglioso monumento. Intanto narrandovi la vicenda che diede alla “Sacra”, appunto, questo strano ed unico nome. Narra dunque questa singolare leggenda che, dopo la sua costruzione originaria, che risale appunto a qualche anno prima dell’anno 1000, il suo fondatore, San Giovanni Vincenzo, chiamò il Vescovo di Torino per la consacrazione ufficiale…Era sera, e prima di salire l’impervio sentiero, il Vescovo decise di attendere l’indomani mattina…ma nella notte fu svegliato da forti grida, di spavento e meraviglia! Un globo di luce, che emetteva fuoco e fiamme, era posizionato sopra la chiesa, e la pietra che faceva da altare venne trascinata via in quel marasma luminoso! Il Vescovo, affascinato, spaventato, se ne andò, pare, dicendo qualcosa come: “questo luogo non ha bisogno della mia consacrazione: è stato consacrato direttamente dall’alto, da San Michele e dagli Angeli di Dio“…da qui il termine “Sacra”, forse l’unico luogo di culto al mondo che non è stato consacrato da un rappresentante della Chiesa, ma direttamente dal mondo soprannaturale! Ora, io non vi chiedo di credere in questa leggenda…ma semplicemente di lasciarvene incantare…Tuttavia conviene ricordare che il Vescovo di Torino intorno all’anno 1000 era un uomo del suo tempo, quindi la sua mentalità era preparata a vedere e percepire fenomeni di tipo soprannaturale, come quello descritto. Pertanto era culturalmente predisposto a vedere e credere come fenomeno divino in quello che per noi sarebbe fonte di dubbio e ricerca scientifica.

Un’altra singolare e mistica caratteristica della Sacra è che al suo interno è conservata, ai piedi di una grande colonna, la cima stessa del monte Pirchiriano! Ora, al di là della leggenda sopra raccontata, che comunque è evocativa di una grande energia legata a quella punta di montagna, non dimentichiamo che, secondo una visione mistica ed esoterica dell’antico luogo di culto, la punta del monte all’interno stesso della chiesa ha una forte carica simbolica ed energetica: perché rappresenterebbe il sacro matrimonio fra Cielo e Terra, ovvero il Padre e la Madre per antonomasia, e anche il congiungimento energetico fra la potenza maschile che scende dall’alto e quella femminile che sale dalla terra. C’è anche chi invoca per questi magici luoghi il riverbero dei culti legati agli antichi Druidi, o comunque a tempi ben più remoti del cristianesimo…forse non a torto…. Anche di questa particolare fascinazione vi parlerò in un articolo apposito.

Ma vi invito anche a considerare che la Sacra di San Michele s’inserisce all’interno di una mistica via lunga oltre 2000 km che unisce tutta una serie di luoghi di culto dedicati all’Arcangelo Michele, dall’Irlanda sino al medio oriente, che passando per il Mont St. Michel in Normandia, e la nostra Sacra, va al Santuario che c’è in Puglia, e oltre, verso la Turchia e oltre…Una notevole fascinazione, no?

Al luogo è legata anche un’altra antica leggenda, quella della “Bella Alda“: si dice che per sfuggire alla violenza di un saraceno la bella giovane si gettasse dall’alto della rupe, chiedendo il soccorso, giarda un po’,  dell’Arcangelo Michele: e allora la giovane si salvò miracolosamente e cadde al suolo senza nessuna ferita; più tardi però si vantò del fatto con le amiche e per dimostrare la protezione del Cielo si gettò un’altra volta: questa volta la superbia venne punita e la giovane si sfracellò. L’insolito nome femminile, Alda è di origine franca, probabilmente legato all’epoca in cui l’esercito di Carlo Magno attraversò la Valle di Susa per conquistare l’Italia. Ma questa è un’altra storia di cui vi racconterò in un altro articolo, se avrete la bontà di seguirmi.

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