Molinari (Lega) su criteri individuazione Deposito nazionale scorie radioattive: “Il Governo ha ufficialmente informato Sogin sui contenuti della Mozione approvata lo scorso aprile dalla Camera, o quando intende farlo?”

ROMA – “Il Governo ha avvisato o avviserà Sogin della Mozione unitaria approvata dalla Camera lo scorso 13 aprile sui criteri di individuazione del sito per il Deposito nazionale scorie radioattive?”. Questa la domanda ‘portante’ dell’interrogazione urgente che mercoledì a Montecitorio (diretta tv dalle ore 15) l’On. Riccardo Molinari, Capogruppo della Lega rivolgerà al Ministro dell’Ambiente.

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Dal 7 settembre al 24 novembre 2021 – sottolinea l’On. Molinari – si sta svolgendo il Seminario nazionale sulla localizzazione del deposito nucleare previsto dal dlgs 31/2010, cui sono invitati, oltre ai Ministeri interessati, anche Regioni, Province, Comuni sul cui territorio ricadono le aree dalla proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, nonché UPI, ANCI e Associazioni. Nell’ambito della discussione tenutasi lunedì 15 novembre interamente dedicata al Piemonte,  sembra che Sogin abbia dichiarato di non essere stata avvisata dal Governo circa la mozione unitaria di cui sono stato primo firmatario, accolta dal Governo il 13 aprile 2021, e di essere disponibile a dar seguito alle indicazioni della mozione – o parte di esse-  qualora sollecitata dal Governo.  Se è davvero così, chiediamo al Ministro di sapere come mai le informative sulla Mozione non sono state formalmente trasmesse a Sogin, e come si intenda provvedere, con urgenza, prima del termine delle sessioni del Seminario nazionale sulla localizzazione del deposito nucleare”.

Nella stessa interrogazione l’On. Molinari ribadisce che “La Mozione approvata dalla Camera, e accolta dal Governo lo scorso 13 aprile specifica criteri di esclusione relativamente all’ubicazione del Deposito, ad esempio,  per i siti Unesco, per la pressione ambientale, per i territori agricoli di pregio, etc”.

Insomma, ciò che le comunità locali piemontesi si aspettano, con al loro fianco Regione Piemonte, amministrazioni locali e associazioni ambientali, è che Sogin tenga conto di tutte le osservazioni e proposte nella elaborazione della Carta nazionale della aree idonee, in base alle quali “nessuna delle otto aree individuate in Piemonte è idonea a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari”.