Terre Derthona chiede un piano di rilancio del Made in Italy

La Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi – Terre Derthona tramite il
suo Presidente Walter Massa, dopo aver raccolto le criticità segnalate da ristoratori e artigiani
dell’Alessandrino, lancia un appello alle istituzioni.
Sintetizzate in 20 punti le voci di circa cento ristoratori che si sono espressi sulle difficoltà
quotidiane, che hanno immaginato iniziative concrete che potrebbero dare sollievo alle proprie
attività e all’economia nazionale nel rispetto della salute dei cittadini.
“Lo stato di emergenza e l’incertezza della situazione attuale ci costringono a riflettere sul presente. Ma non
rinunciamo a pensare al futuro e a come ripartire, riprogrammando le attività a tutti i livelli.
Il lockdown generalizzato della ristorazione, vero collettore di agricoltura e turismo, ha trascinato con sé
tutte le filiere e forse per la prima volta abbiamo la consapevolezza di quanto questi comparti siano trainanti
per l’economia e l’immagine del Paese.”
Terre Derthona raccoglie circa 100 realtà produttive, ma ha voluto coinvolgere altre importanti
realtà della ristorazione.
“Fino ad ora i ristoratori si sono adeguati senza perdere la fiducia e pagando con le loro tasche. Ma oggi è
sopraggiunta la consapevolezza che questa situazione potrebbe non risolversi nel breve.
Oggi più che mai, se vogliamo tornare a vivere e non a sopravvivere, dobbiamo pensare al presente e al
futuro. Le regole del lavoro vanno aggiornate rispetto alla situazione attuale, consapevoli che in questi ultimi
20 anni sono cambiati i mezzi che abbiamo a disposizione.
Chiediamo di far ripartire le imprese, riaprendo le attività in sicurezza sanitaria con una
prospettiva continuativa di lavoro. “
La Strada del Vino chiede di avviare un percorso con le istituzioni finalizzato ad una
programmazione, fatta di incontri, ascolto e azioni concrete.
Ma accanto alle voci dei ristoratori, propone una formula semplice, immediata ed efficace:
rimborsare alle aziende costrette a chiusure il 50% del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019,
mediante autocertificazione, con trasparenza dei bilanci.
Il fattore tempo è sempre stato uno strumento prezioso. In questo caso uno strumento da
comprimere il più possibile per restituire fiducia a un Paese la cui economia primaria è impostata
sull turismo.
“Ristorazione e comparto ricettivo, filiere corte e mercati locali sono determinanti per dare queste
risposte, ma dobbiamo aiutare le aziende a riorganizzarsi e a programmarsi, alimentare quel senso
di fiducia così duramente messo alla prova. Cominciamo a pensare positivo e a mettere a frutto gli
aspetti che più caratterizzano noi italiani: capacità, ingegno, senso di responsabilità e passione.
La lotta è al virus e non alla vita e al lavoro. Con scelte ancora una volta coraggiose potremo
esaltare il volto migliore del nostro il Paese.”

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