Rifiuti radioattivi, Molinari (Lega): “Piemonte e Alessandria scaraventati in prima linea senza essere consultati”

ROMA – “Su un tema così importante e delicato, per le sue implicazioni sia in termini di sicurezza che di ricaduta economica sui territori, il Governo decide di notte, quasi in clandestinità, evitando qualsiasi confronto, mentre tutti i riflettori sono puntati su pandemia e crisi politica: l’ennesimo atto di arroganza ai danni di territori e cittadini”. L’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega e Segretario Regionale del Piemonte, boccia senza mezzi termini la decisione congiunta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, che ignorando il Parlamento hanno dato il via libera alla Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti nucleari.

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Una decisione – sottolinea l’on. Molinari – inopportuna nei tempi e nel metodo, che scavalca completamente Regioni, Province e Comuni, e  individua 67 aree idonee in sette regioni italiane, senza minimamente coinvolgere gli enti locali, i territori e le popolazioni interessate. Teniamo conto che si tratta di un percorso decisionale fermo da diversi anni: inaccettabile che debba essere ‘sbloccato’ proprio ora, in una situazione di complessiva emergenza, e senza una riflessione ampia e condivisa”.

Il Capogruppo della Lega alla Camera concentra poi la riflessione sul Piemonte: “La nostra regione, area a forte vocazione produttiva, sia industriale che agricola, si ritrova per decisione del Governo Conte in pole position, con un rilevante numero di siti candidati potenziali ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti nucleari. Fortissima in particolare la concentrazione in provincia di Alessandria dei siti definiti ‘verde smeraldo’, ossia con idoneità piena. Noi diciamo no forte e chiaro a questa imposizione calata dall’alto, e stiamo già raccogliendo le proteste di tanti amministratori locali, non solo della Lega o del centro destra, che ci segnalano tra l’altro tagli e enormi ritardi nell’erogazione dei cosiddetti Fondi Scanzano (compensazioni per il nucleare) a partire già dall’annualità 2005.  Cornuti e mazziati, insomma. Sindaci, comuni e cittadini del Piemonte chiedono ampio coinvolgimento nella decisione, trasparenza e informazioni dettagliate. Tutto ciò che il Governo Conte finora ha negato, con una decisione che sa di colpo di mano. L’esecutivo ci ripensi, sospenda tutto e venga a confrontarsi in Parlamento”.

La posizione dell’on. Molinari e della Lega in Piemonte è pienamente appoggiata anche dal governatore Alberto Cirio, che ha espresso il suo disappunto per una scelta che non ha minimamente coinvolto il Piemonte ed è stata assunta sulla testa dei cittadini piemontesi senza un dialogo e per la quale anche la Regione Piemonte promette battaglia.

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