Ospedale, un anno di attività di riorganizzazione al servizio del paziente
ALESSANDRIA – Il sistema Zerocoda al Centro Donatori è solo l’ultimo dei progetti messi a punto nel corso del 2020 con l’approccio del “Lean Thinking”, una metodologia di gestione volta alla creazione di valore per il paziente e alla sistematica riduzione delle inefficienze. Nel corso dell’anno vanno ricordati quelli dedicati alla riorganizzazione degli orari dei prelievi al Poliambulatorio Gardella dove dagli iniziali sessanta slot al giorno di prenotazione online si è ormai passati stabilmente a cento slot, alla riprogettazione delle sperimentazioni cliniche, alla revisione dei criteri di preospedalizzazione per l’intervento di cataratta, all’utilizzo del Patient Blood Management per la gestione delle sacche di sangue nelle chirurgie e infine alla standardizzazione delle modalità di presa in carico del primo paziente in sala operatoria di Ortopedia pediatrica.
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«Il miglioramento di molti servizi e l’ottimizzazione dei tempi e delle risorse passano attraverso una diversa organizzazione che vede il ricorso alla tecnologia e a una metodologia che ricorda quella ampiamente in uso nelle aziende produttive, ma con una differenza fondamentale: al centro di tutto non c’è un prodotto bensì la vita del paziente» spiega Caterina Bianciardi, dirigente ingegnere gestionale, responsabile settore Gestione Operativa – Area Sviluppo strategico e innovazione organizzativa dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
Per raggiungere la piena efficienza, eliminando sprechi e ridefinendo i percorsi di materiali e informazioni attraverso la razionalizzazione e il monitoraggio costante delle attività, la ricerca gestionale (fondamentale anche nel supporto alla ricerca clinica) si concentra in particolare sull’attività sanitaria e sull’area chirurgica. Rispetto a quest’ultima, l’azienda rientra, insieme ad altri sessanta ospedali italiani, in un progetto nazionale sull’efficienza nelle sale operatorie che è in fase di sviluppo. Se l’emergenza pandemica ha avuto pesanti contraccolpi sul sistema sanitario pubblico, ha però anche costretto, come avvenuto nelle aziende private, ad affrontare i problemi con una grande decisione e rapidità.
Migliorare la gestione di un paziente, sia in ambulatorio, sia in sala operatoria, significa ridurre i tempi di attesa, assicurare una assistenza più precisa e responsabilizzare tutti gli operatori. La riorganizzazione dei processi interni, il capire con la massima precisione cosa è utile fare e come usare il tempo e le risorse umane, sono obiettivi che si raggiungono solo grazie alla piena e totale collaborazione del personale.
Questa è la filosofia alla base del “Lean Thinking” che non a caso ha avviato una parallela attività di formazione (ridotta quest’anno a causa della pandemia) che ha coinvolto circa seicento persone.