Coldiretti: Dl Natale, la chiusura nei giorni di festa grava sulla ristorazione alessandrina

L’addio al solo pranzo di Natale fuori casa è la punta dell’iceberg delle difficoltà provocate dalla chiusura forzata di bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che, proprio in occasione delle festività natalizie, realizzano quasi 1/5 del fatturato dell’intero anno.

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È quanto stima Coldiretti sugli effetti dell’entrata in vigore del DPCM di Natale che preclude per tutta la durata delle feste la possibilità di andare a mangiare nei locali della ristorazione.

“Il risultato delle chiusure è che il 2020 fa segnare la spesa più bassa per le tavole di Natale degli italiani da almeno un decennio – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Gli unici a cercare di resistere sono i prodotti del territorio, simbolo della tradizione, che contribuiscono a far aumentare soprattutto gli acquisti diretti dal contadino, in crescita del 26% nel 2020, acquisti trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari e recupero di un contatto diretto con chi custodisce le eccellenze del territorio, ma anche dalla volontà di aiutare le imprese locali in questo difficile momento”.

“Fin dal primo lockdown e, a maggior ragione, nel periodo delle feste le imprese agricole e gli agriturismi di Campagna Amica si sono organizzati per la consegna a domicilio della spesa e dei pasti cucinati dai nostri cuochi contadini – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Un modo per assicurare il meglio del Made in Alessandria e delle tradizioni culinarie ai cittadini. Ora più che mai è importante scegliere di rivolgersi direttamente alle imprese del territorio, ai mercati e ai punti vendita Campagna Amica dove è sempre possibile trovare prodotti stagionali, freschi e di qualità anche per le preparazioni casalinghe: un modo per supportare l’economia del territorio e l’occupazione”.

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