Dott. Pier Luigi Garavelli, infettivologo: “Tutto già deciso?”

Ospitiamo, come ormai piacevole consuetudine, alcune acute e provocatorie considerazioni del Dott. Pietro Luigi Garavelli, alessandrino,  primario di Malattie Infettive all’ospedale universitario “Maggiore della Carità” di Novara.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Quando ad inizio anno ci furono in Europa i primi casi di Covid-19 sul modello cinese si attuarono misure di lockdown in attesa del vaccino.
Gli ospedali riservati ai casi più gravi, protetti nel numero di accessi ingestibili però dalla pratica segregativa.
Non si presero di fatto in considerazione cure domiciliari con farmaci più o meno specifici.
Così le esperienze con un dato Farmaco nella Francia Meridionale e nella Italia Settentrionale furono tollerate per una primavera e poi messe di fatto allo indice, anche e soprattutto in occasione della ripresa autunnale di Covid-19.
Beninteso che questa è una scelta di alcune Nazioni, non di altre, in primis la Cina stessa.
Di fronte a questo pervicace embargo ho tirato i remi in barca. Lottare contro i mulini a vento è inutile e finirebbe di coprirmi di ridicolo. So che Altri continuano ad impugnare la bandiera! A Loro auguro fortuna e successo anche per me.
Il tempo sarà comunque galantuomo e magari renderà onore anche agli apparentemente Vinti di oggi, perché magari se i Vincitori sbaglieranno non è detto che la Storia sarà alla fine scritta da Loro.

Print Friendly, PDF & Email