Il coronavirus ed il crollo del vino, l’esperienza di Davide Garoglio

VILLADEATI – La chiusura forzata di bar, ristoranti, pizzerie unita alla drastica riduzione delle esportazioni ha creato danni notevoli al comparto vitivinicolo piemontese con perdite dell’80% circa. Ne abbiamo parlato con il giovane imprenditore agricolo Davide Garoglio, titolare dell’omonima azienda agricola.

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Sono stati, sono e saranno giorni difficili – ci racconta –. Il comparto del vino ha subito un danno enorme, ancor maggiore come nel mio caso essendo un azienda  giovane in via di sviluppo. Grazie ad amici si è riuscito a vendere qualcosina. Il problema che per ora non son ancora arrivati gli “aiuti” dallo Stato”.

Nonostante la crisi, per l’imprenditore il settore si riprenderà in fretta rimboccandosi le maniche.

L’agricoltura è cibo e conservazione del paesaggio – continua Garoglio – quindi farà la sua parte, come ha sempre fatto. Mi auguro che si cerchi sempre di più un’agricoltura sostenibile e di qualità. Secondo me si tornerà ad esportare facilmente, a meno che non ci siano vincoli che andrebbero a gravare sul costo della spedizione. I prodotti italiani son apprezzati in tutto il mondo”.

Ci avviamo sempre di più verso l’estate quando le uve raggiungeranno il massimo della maturazione. “L’annata 2020 – prosegue -, pur arrivando da due grandinate la scorsa stagione, procede bene. Siamo leggermente in anticipo e ciò è dovuto ad un fine inverno ed ad un inizio di primavera caldi”.

Si parla in questo periodo di difficoltà nel trovare la manodopera per i lavori agricoli. “Sicuramente – conclude Davide Garoglio – le grosse aziende hanno difficoltà a trovare la manodopera perché era quasi tutta straniera. In Italia, però, ci sono persone senza lavoro. Si facciano avanti”.

Per ordini si può contattare Davide Garoglio via mail davide.garoglio@gmail.com oppure chiamarlo al numero 339 6391682.

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