Partagas di Gianluca D’Aquino

“PᾺRTAGAS” l’ultimo capolavoro in ordine di tempo dell’Autore Gianluca D’Aquino visto e rivisitato con una libera e spontanea recensione per mettere in luce il portentoso ‘best seller’ scientemente ‘crittografato’ con una tale espressività – immaginifica – da una scorrevole ‘penna’ pura e schietta. Un “Trattato” similarmente accostato ad un ‘opera omnia’. D’Aquino si ripete – al contrario di Toscanini – e si conferma uno dei più grandi Letterati del momento. Traiamo le conseguenze dal “Traiano” e dal “Requiescat …” per annoverarlo tra i grandi di uno storicistico Pensiero.

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di    Antonino Freni

Un assoluto accattivante entusiasmante ‘excursus’ di storia antica e moderna con ‘divagazione’ Epica rivisto e stilizzato attraverso quel “Terzo Occhio” che dota gli Uomini che non hanno perso intuito e chiaroveggenza. Per D’Aquino si aprono le porte della consapevolezza. Il moderno poema parodistico in chiave “Omerica” va incanalandosi e sviluppandosi intercalando e interloquendo tra il Basso e l’Alto:  Medio Evo.

L’autore offre alla Comunità dei Lettori un’inventata Avventura a chiari ‘pungenti’ onirici Capitoli.  Per connaturate astrali virtù si accosta in aperta chiave storica al paese di ‘Utopia’: quel ‘non luogo’ dal ‘Logos’ ideato ed immaginato da Tommaso Moro: I ‘Nomi’ dei Personaggi sono del tutto improbabili: altrettanto e inaccostabili tutte le Località menzionate lungo il carsico Corso cartaceo. Non ci sono Mari e Monti che disegnano Confini. Ineccepibile Regno e Luoghi irraggiungibili ‘nemmanco’ con la più ‘surreale’ Fantasia. L’eterna disputa delle “Batrachiomachie” si evince nella lotta perenne tra l’anticaglia e il modernariato.

Pantagruelica oculata narrazione con condensato ‘moisturized’ al di fuori di ogni umida fumosità e faziosità.

Una osmotica cosmica visione di cavalieri armi e ‘allori’.

Pàrtagas e sai cosa abbiamo ‘fumato’, ci stiamo fumando e/o fumeremo, prima di andare in fumo ‘svapando’ definitivamente: Sigari della Sierra Maestra nella “Tierra Madre”. Qui ci stiamo giocando l’identità culturale e morale di interi Popoli da ‘illo tempore’ tramandata da millennio in ‘millenium’ attraverso opere d’indubbio valore classicistico.  Oggi messe a repentaglio per incuria e pressappochismo politico in ogni Latitudine… Una “Messe” di errori a ripetizioni.

E, in discussione contro gli acclamati slogan divenuti stupefacenti del tipo: ‘lo spettacolo deve andare avanti’, ‘gli affari sono affari’.

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Una claque permanente a cui dovremmo obbedire in nome della più straniante modernità del tutto fittizia e controproducente. Non crediamo più a lusinghe e promesse che alla fin fine sicuramente si rivelerebbero fittizie o false.

Lo sgretolamento delle Nazioni è in atto, si stanno perdendo le intrinseche identità socio-culturali a ‘beneficio’ di una ‘Globalizzazione’ tout court. Dapprima un vibrante e ‘dannato’ dannoso invito ad abbandonare le campagne per le città…

 Industrializzazione: Fabbriche e capannoni a tutto tondo, senza oculata pre-visione dei futuri conseguenti deleteri effetti catastrofici. “Cratilo” dipingeva scientemente ‘scetticismo’: ormai si ‘abbocca’ad ogni ‘Pochezza’.

 Luigi Pirandello, ‘semper’ Ello: “L’ambigua tragedia di questa Umanità che s’ubriaca, s’imbestia e poi si pente e si mette a piangere: < E vuole una tragedia più tragedia di questa? >.

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 Anche gli scientismi e i proponimenti morali di indiscussa e indubbia valenza vengono messi in dubbio forsennatamente. Tutto a viva forza viene combattivamente rappresentato e vilipeso allo stesso tempo. Quando il denaro non sporca, e invece le ruberie saltano alla ribalta.

Un ammonimento e non i soliti ‘moniti “ad usum”.

La cosmogonica rappresentazione del Trattato ci consegna con una pura e semplice discutibile casualità che l’Umanità sia in continua lotta contro sé stessa. Le guerre intestine ‘sciabordano’ “In fabula” ‘sciabolando’ su intere Comunità: Guerre in successione e di Secessione Guerre in esportazione e Guerre di deportazioni.

Assedi, agguati, scioperi, malattie infettive, tradimenti, scorrerie, invasione dalle tonalità barbariche, conflitti in generale e adesso – tanto per non farci mancare nulla – anche devastanti conflitti d’interesse che non guastano.

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Import ed Export senza ponderati riscontri economici e in special modo ecologici. Costruzione di Cattedrali nel deserto per far largo ai Mondiali di questo o quello sport: calcio in particolare. Massiccio uso di plastiche cemento e ‘pasticche’ del quale potremmo farne a meno.

I machiavellici Capi delle più piccole ma sicuramente tra le più grandi affermate e potenti Nazioni del mondo si affannano a formare nuovi Eserciti a discapito delle esigenze del momento: tagliando la spesa ”Sociale” più elementare…

Erigendo muri, devastando foreste ed estromettendo dall’habitat i loro più antichi indigenti Indigeni. “Certo qualcuno il lavoro pulito dovrà pur farlo”: presi dalla loro smania di successo non hanno tempo per leggere un libro, vedere un film, piccole cose in piccoli gesti e allora …

“ Il lavoro sporco” in antitesi lo fanno invece quei soliti noti o ignoti che dedicano il loro prezioso tempo a lenire sofferenze ed evitare drammi. Con il massimo disinteresse. Il che dice tutto o quasi tutto.

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Una ‘parabola’ vincente ma non vittoriosa, scritta così una pagina dall’indubbia ambiguità. “Avere o Essere”: Questo è il Problema. Credere con ‘il non obbedire’ e combattere con forza gli stravolgimenti che stanno portando allo sfascio interi Continenti.

Un novello Eco s’avanza dopo la dipartita dell’irraggiungibile Umberto che risuona tuttora nel variegato mondo del Sapere. Oggi il Professore è stato raggiunto e quasi superato da un giovane Autore: il medesimo Gianluca D’Aquino coi suoi ‘trascendentali’ strenui strepitosi libri. Libri ‘tranchant’ che tracciano la Storia degli ‘Avatar’, raccontata nel nostro Tempo con la dovizia di un’ostentata valenza grafica. “Temi” assolutamente inediti e mai così generosamente espressi da altri autori. Questo giovane (epicocentrico) narratore transiterà nella Letteratura italiana e mondiale senza alcun dubbio. Ha già preso possesso con i suoi intriganti e intricatissimi ‘elaborati’ lo spazio atemporale di una grande moltitudine di Lettori. Una mastodontica e speciale Casa Editrice lo accompagna con brillante solerzia verso apertissimi successi letterari.

 < Persino le Democrazie più complete e accettabili compiono errori imperdonabili anche se commessi in nome e nel nome di ben più propiziatorie condizioni di vita >.

Si pensi al fatidico e convulso abbattimento del muro di Berlino, chiesto a viva voce e una volta verificatosi l’abbattimento l’Europa o gran parte di essa  è piombata su un interrotto  ‘discreto’ Kaos sociale.

Rompendosi le redini del Carroccio le più svariate contraddittorie istanze presero piede in ogni dove, e persino guerre e scontri etnici ancor oggi perdurano: purtroppo!

L’esportazione della Democrazia attraverso le armi ha prodotto focolai inestinguibili che ancor oggi brulicano drammaticamente facendo versare le popolazioni in precarissime condizioni di vita. Povertà, distruzione delle città, emigrazioni così indotte senza prevederne gli esiti da parte degli ‘strategist’.

 Non abbiamo ancora preso atto che siamo fragilissimi: siamo Giganti con i piedi d’argilla: basta un colpo di tosse e una miriade di batteri e tossine  capace di abbattere i più accreditati monolitici Poteri mondiali. Le Teste coronate, le Monarchie, le Dittature, le Democrazie ‘double face’ crollano come birilli al semplice ‘starnazzato’ starnuto alla luce del sole.

 Andiamo sempre avanti – navigando a ‘svista’ – credendo così di raggiungere Progresso e Benessere nel mentre …

Si aprono baratri sempre più profondi e pericolosi. Non c’è alcuna arguzia: solo maghi e ‘ma-gonzi’ popolano la nostra stratosfera e la biosfera arranca, annaspa, soffoca ed è in preda alle più acute convulsioni esistenziali. Si delinea una drammatica ‘Cromosfera’.

La palpabile miseria umana s’instaura credendo di procedere nella direzione giusta, invece sotto gli occhi di tutti: macerie su macerie e instabilità politica negli stati più antichi e ben collaudati.

Cascami e nequizie.

 La famelica appartenenza al ‘Branco’ risveglia gl’istinti peggiori, per difendere l’indifendibile gli schierani di turno osteggiano a spada tratta le migliori intenzioni che pur di tanto in tanto si presentano.

 Gli pseudo studiosi ammantati da grande ‘encomio’ in scintillante ‘tight’ si auto beatificano inneggiando alla presunta benefica globalizzazione: solo acqua smossa. La classica acqua marcia.

 Anche le ‘simil-vestali’ auree ‘cassandre’ figure di un mondo antico – ormai trascorso – votate al pianto ‘funereo’ si lodavano imbrodandosi asserendo che le leggi fossero giuste necessarie e compensative.

Aver velocizzato ogni attività umana per incrementare il profitto è stato malsano e del tutto malato. Il relativo necessario proficuo tornaconto economico non è stato raggiunto. Sperperare ‘giocando’ e rimanere in mutande.

La velocità in ogni sua manifestazione e versione rombante, roboante incrementata alla massima Potenza in maniera esponenziale senza procedere con ‘gradualità’ ci conduce inevitabilmente a sperperi e consumi del tutto sorprendenti e controproducenti. Forse alla luce dei “mis-fatti” ritorneremo a localistici Mercati senza imposizioni di Guerre e Lotte per effimeri Poteri “Spazio Temporali”.

Partagas di Un passo virgolettato traiamo dal voluminoso libro che farà riflettere sulla condizione umana:

< Questa guerra è, in qualche modo, necessaria per preparare la pace che verrà. Credete che i comandanti militari che cercano onore e gloria sarebbero disposti a rinunciarvi dopo tanta attesa? >.

Da qui il fatidico e drammatico: “Se vuoi la Pace prepara la Guerra”,

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