Ovviamente tutti i ciclisti, alessandrini e non solo, devono essere al corrente della differenza tra pista ciclabile e corsia ciclabile e comportarsi di conseguenza, sfidando l’impenetrabilità dei solidi.
Se ne deduce che, se in Lungo Tanaro Magenta siete in bicicletta e vi stirano, la colpa non è di chi ha creato 4 corsie (2 per le bici e 2 per le auto) senza che lo spazio della carreggiata lo consenta, ma è di chi non conosce la differenza tra pista ciclabile e corsia ciclabile.
La colpa è sempre nostra e della nostra ignoranza.
A proposito di gente che non sa, comunque, inviteremmo l’assessore a documentarsi anche sulle prescritte modalità di attuazione delle corsie ciclabili (facilmente reperibili anche su internet):
E’ di tutta evidenza che una strada troppo stretta non può consentire l’uso esclusivo delle corsie alle bici e l’occupazione da parte delle auto non può essere occasionale, ma diventa permanente: si possono fare tutte le strisce che si vogliono, ma se lo spazio manca, alla fine, è come se le corsie non esistessero.
La verità è che prima di pontificare su corsie e piste ciclabili, che possono sicuramente essere utili per la sicurezza e la scorrevolezza del traffico, sarebbe bene conoscere le strade su cui si possono o non si possono concretamente pianificare.