Alessandria: “Prima gli stranieri”, è questa la politica di Palazzo Rosso
Prima vengono gli stranieri, dopo gli alessandrini.
Sono sempre più numerosi i fatti che provano come sia questa l’ottica in cui si muove la giunta di centrosinistra che governa Alessandria.
L’ennesima prova è data dal bilancio di previsione (doc. in alto) relativo a “Costruire Insieme”, l’azienda “multiservizi” del nostro comune, dove, col pretesto della carenza di personale, si certifica l’intenzione di eliminare l’anno prossimo, l’Informagiovani ed il servizio di Marketing Territoriale, ma si mantiene quello di Mediazione Culturale.
Chiediamo un parere su questa situazione a Mattia Roggero, capogruppo della Lega a Palazzo Rosso:
“Di fatto questa amministrazione ha sempre detto di voler sostenere il turismo e lo sviluppo del marketing territoriale, poi, però, nei fatti, in realtà, si smantella l’ufficio Marketing Territoriale (affidato a costruire insieme) che era stato istituito dalla precedente giunta di Centrodestra. “
Forse l’unica logica è quella di disfare quanto messo in piedi dalla Giunta Cuttica…
“Quel che è peggio, aggiunge Roggero, è che insieme all’Ufficio Marketing si toglie anche l’Informagiovani che ha dato ottima prova di sé”
Guai, però, a toccare il tasto stranieri…
“Certo. A riprova di questa logica vi è il fatto che si potenzia e si conferma il servizio di mediazione culturale, proprio per ribadire il principio che questa Amministrazione ha un’idea delle priorità che è l’opposto della nostra. Noi riteniamo che i servizi di cui si vuole l’abolizione rivestano un interesse sicuramente maggiore per gli alessandrini rispetto a quello che si vuole mantenere. Prima vengono gli alessandrini e lo sviluppo della città”
Ma il Sindaco Abonante non si era espresso diversamente?
“In effetti, il Sindaco nei suoi interventi, anche in materia di DUP, ha sempre parlato dell’importanza dello sviluppo strategico in chiave turistica della città ma in realtà alla prova dei fatti (lì dove cade sempre questa amministrazione) si fa tutto l’opposto di quello che si dice”.
Ma allora viene spontaneo chiedersi: chi comanda a Palazzo Rosso?
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