Tema della serata sarà: “La storia archeologica del sito di Roboretum e di Santa Maria di Castello”.
Un tema sicuramente molto caro agli alessandrini, ma sicuramente già molto “inflazionato”.
Abbiamo chiesto al Professor Caputi di illustrarci i motivi della scelta e quali saranno gli elementi di novità della sua relazione.
Questa la sua interessante e stimolante risposta:
“Quanto abbiamo sentito parlare di Roboretum (Rovereto) e della sua splendida chiesa, Santa Maria di Castello!. Forse siamo anche un po’ stufi di sentire sempre la solita storia raccontata dai vecchi e nuovi appassionati studiosi, non addetti ai lavori, anche se corretti e meticolosi nel riportare le notizie prese dagli scrittori (non da documenti ufficiali dell’epoca o dai reperti) che sono venuti prima di loro.”
Quindi ci presenterà il risultato di qualche nuova indagine archeologica?
“Certo. Cosa c’è sotto la piazza e sotto le tre chiese conosciute?
Solo l’ archeologia con le nuove tecnologie può dare riscontri oggettivi e vi assicuro che ce ne sono molti, più antichi dell’epoca Romana, quella riscontrata sotto la chiesa nel XX secolo. Interessante anche aver intervistato alcuni operai che lavorarono negli anni ’70 sotto la chiesa e quelli che hanno lavorato per il rifacimento del piazzale antistante l’edifico religioso, che ci hanno rivelato notizie molto ma molto interessanti.”
Se volete saperne di più vi aspettiamo il 27 p.v. alle 21.30 alla Gambarina con Ferdinando Caputi