#siamoaterra. Elli: lasciateci lavorare.

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Erano circa un centinaio i ristoratori, baristi, gestori di pub e locali notturni e palestre che questa mattina hanno manifestato in maniera pacifica mediante un flash-mob davanti alla Prefettura di Alessandria contro il Dpcm del Presidente del Consiglio dei Ministri Conte che impone dal 26 ottobre al 24 novembre, la chiusura alle ore 18 per le attività di ristorazione e la contemporanea chiusura di palestre e centri sportivi.

Non se la sentono di passare per untori i gestori dei locali, non se la sentono di essere sempre i principali destinatari di provvedimenti anti-contagio che oltre a non colpire direttamente la diffusione di questo virus subdolo, aggiunge il danno economico veramente importante alle loro attività. Attività che danno da vivere a moltissime persone.

Già a Maggio, al termine del lockdown avevano alzato la voce e anche questa volta, si sono fatti sentire. Vestiti a lutto, i manifestanti, hanno simbolicamente apparecchiato la tavola per terra lanciando l’hashtag #siamoaterra in concomitanza con altre 24 città e 24 piazze italiane.

Organizzata da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e Confcommercio, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, la protesta cittadina, ha visto tra i partecipanti Alice Pedrazzi e Vittorio Ferrari, rispettivamente direttrice e presidente Ascom Alessandria. Al loro fianco, il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, l’Assessore al Commercio Mattia Roggero, allo Sport Piervittorio Ciccaglioni, alle Pari Opportunità Cinzia Lumiera ed ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini, il sindaco di Casale Federico Riboldi oltre a numerosi cittadini a supporto.

La redazione di alessandria24.com ha intervistato Giampiero Elli, storico barman e soprattutto artigiano del gelato alla seconda generazione.

Giampiero, che cosa chiedete con questa manifestazione?

Noi chiediamo di lavorare, la nostra forza è il lavoro, i nostri genitori ci hanno insegnato a lavorare e non a vivere di sussidi. Nel nostro settore, noi ci siamo adeguati, abbiamo modificato le nostre attività, abbiamo sanificato, igienizzato come richiesto dalle normative, noi tuteliamo i nostri clienti, i nostri dipendenti e al tempo stesso le nostre famiglie. Bisogna mettere in sicurezza i settori più pericolosi, i trasporti pubblici ad esempio, laddove sussiste reale il pericolo di assembramenti e con pochi controlli. Noi da sempre siamo soggetti a controlli (ben vengano) da parte di ASL, NAS o quant’altro. Fateli, fateli pure, è un bene, così si scoprono i furbetti, ma lasciateci lavorare.

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