Alimentazione, Coldiretti punta l’attenzione su sicurezza e sovranità alimentare: “Emergenza fame sempre più grave”. Pronta una mobilitazione

Alessandria – Sicurezza e sovranità alimentare ma, soprattutto, il cibo come strumento di pace. I dazi restano un problema per l’agroalimentare Made in Italy, ma Coldiretti punta l’attenzione su un tema forte, quello dell’insicurezza alimentare, aggravato dai numerosi conflitti in atto.
L’invito, in questo senso, è ad un’alleanza per la pace di tutti i contadini del mondo. L’emergenza fame è sempre più grave e, nonostante siano stati compiuti alcuni passi significativi, la sicurezza alimentare globale continua a deteriorarsi, rendendo sempre più difficile il raggiungimento dell’obiettivo “Fame zero” dell’Agenda 2030.

Come sottolineato, in occasione dell’incontro con i vertici della Fao, da Papa Leone XIV che ha parlato dell’uso della fame come arma “di una guerra a basso costo” e ha richiamato la “tragedia costante della fame e della malnutrizione” ancora più “triste e vergognosa se ci rendiamo conto che, sebbene la Terra sia in grado di produrre cibo a sufficienza per tutti gli essere umani e nonostante gli impegni internazionali per la sicurezza alimentare, è deplorevole che così tanti poveri del mondo continuino a non avere pane quotidiano”.
Ma non solo, Papa Leone XIV ha anche toccato la questione ambientale: “Produrre cibo non è sufficiente; è anche importante garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili e offrano diete sane e accessibili a tutti”. E allora “si tratta pertanto di ripensare e rinnovare i nostri sistemi alimentari in una prospettiva solidale, superando la logica dello sfruttamento selvaggio del creato e orientando meglio il nostro impegno nella coltivazione e nella cura dell’ambiente e delle sue risorse”.
“Una visione sulla quale Coldiretti ha impostato la sua azione perché, come insegna la storia recente, i primi a pagare le conseguenze della guerra sono i contadini, ma è proprio dalla terra che può germogliare una nuova speranza di pace – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – ci troviamo in un momento decisivo per il futuro dell’agricoltura europea e italiana. Servono semplificazione e rispetto per il lavoro agricolo, una discussione seria sull’utilizzo degli agrofarmaci, la revisione della direttiva sulle emissioni, la reciprocità negli accordi internazionali ma anche all’interno dell’Europa. Ma la Commissione europea continua ad essere sorda e punta ad un Fondo Unico, in cui i fondi PAC e di coesione vengono accorpati. Questo significa: meno trasparenza, meno certezze, più burocrazia. Ma, soprattutto, significa snaturare la PAC, togliendole la sua essenza agricola. Un attacco diretto alla nostra sovranità alimentare e produttiva”.
“Coldiretti è contraria al Fondo Unico. La PAC deve rimanere uno strumento dedicato all’agricoltura, alla sua competitività, al reddito degli agricoltori, all’innovazione e al ricambio generazionale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – abbiamo bisogno dell’Europa come il pane, invece qualcuno a Bruxelles vuole che il riarmo lo paghino i cittadini e gli agricoltori, togliendo risorse al cibo sano per destinarle ai carri armati. Senza agricoltura c’è solo guerra. Senza produzioni alimentari, diventiamo ancora più fragili e dipendenti dall’estero. Negli ultimi anni le imprese agricole sono state trattate come nemiche dell’ambiente e vessate dalla burocrazia dei tecnocrati dell’Ue. I parlamentari europei vengono trattati come semplici passacarte delle decisioni prese da un manipolo di burocrati che sembrano non avere contatto con la realtà”.
Proprio per scardinare questo sistema, Coldiretti è pronta alla mobilitazione.

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