Cereali: trebbiatura alle fasi conclusive. Coldiretti: “Buona qualità, rese soddisfacenti. Preoccupa il prezzo”

Alessandria – In anticipo di almeno quindici giorni ci si avvia alle battute finali della campagna cerealicola in provincia di Alessandria: produzione e raccolta di grano e orzo con spighe sane e rese soddisfacenti, arrivando ad una media di 70/80 quintali ad ettaro.
Secondo le stime Coldiretti e CAI–Consorzi Agrari d’Italia, a livello nazionale, il raccolto di grano duro per la pasta dovrebbe attestarsi sui 3,7 milioni di tonnellate, mentre quello del tenero segnerà una produzione che arriverà sotto i 2,5 milioni di tonnellate, mantenendo buoni e ottimi livelli qualitativi.
A fare davvero la differenza, ancora una volta in negativo, è il fenomeno delle importazioni selvagge, con ingenti quantità di grano straniero che arrivano a ridosso del periodo di trebbiatura con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale, creando danni ingenti al comparto.
Durante l’attuale campagna commerciale sono arrivati dal Canada quasi 800mila tonnellate di grano duro, oltre il doppio (+104%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati della Commissione Ue: grano straniero coltivato usando spesso prodotti da anni vietati in Europa. Quello canadese, ad esempio, viene trattato in pre raccolta con il glifosato, con una modalità vietata nel nostro Paese.
“Una vera e propria invasione a conferma di un trend che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dallo stesso Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, con gli arrivi che aumentano con l’avvicinarsi del periodo di raccolta, facendo crollare i prezzi – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Una situazione intollerabile dinanzi alla quale occorre affermare il principio di reciprocità delle regole, vietando l’ingresso in Europa ai prodotti coltivati con sostanze vietate ma anche ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori. E serve anche garantire una etichettatura trasparente su tutti gli alimenti in commercio, a partire da pane, biscotti, cracker e altri derivati dai cereali, che oggi continuano ad essere anonimi. E’ importante tutelare le aziende agricole e i consumatori assicurando reciprocità delle regole e trasparenza in etichetta.”.
In questo quadro a tinte fosche, una boccata d’ossigeno è rappresentata dai contratti di filiera, come dimostra l’analisi dell’osservatorio di Consorzi Agrari d’Italia, che in questo strumento di valorizzazione crede fermamente.
“Ancor più alla luce di questi scenari, occorre ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito ad accordi di filiera come il progetto piemontese, insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, di Gran Piemonte tramite il quale sono già stati seminati circa 9 mila ettari di grano tenero – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. L’obiettivo deve essere quello di valorizzare al meglio le produzioni locali di grano, garantire una sempre più positiva remunerazione agli agricoltori e offrire completa tracciabilità e qualità ai consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.
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