ALESSANDRIA – Temperature superiori ai 30 gradi nei reparti degli ospedali e nei distretti, ma anche negli ambulatori, assenza di ventilazione e di aria condizionata.
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In questi giorni di caldo estremo, a soffrirne sono i pazienti, soprattutto anziani, bambini e persone fragili, ma anche il personale sanitario. “Ne va della salute, ma anche della dignità umana”, come sottolinea Vincenzo Costantino, funzionario Funzione Pubblica Cgil, con delega alla Sanità pubblica.
“Il decreto legislativo 81/2008 impone – insiste Costantino – condizioni ambientali adeguate nei luoghi di lavoro. Credo, anzi crediamo, che in direzione sanitaria questo dovrebbe interessare”
Proprio il clima incide anche sull‘aumento di accessi al pronto soccorso per malori per le alte temperature in pazienti cronici e anziani, “sono cresciuti anche i ‘ricoveri sociali’ di persone sole o senza fissa dimora, che sono in difficoltà e non hanno una rete familiare o assistenziale che se ne prenda cura. Per loro il Pronto Soccorso è un rifugio, anche in assenza di patologie acute”
Senza dimenticare i dipendenti, “alle prese anche con orari insostenibili e angosciati dal non poter garantire cure in condizioni sicure. Eppure la sanità è un diritto: a rimetterci sono sempre gli stessi soggetti, operatori e pazienti”.
Da Cgil – Funzione Pubblica un appello alle direzioni delle aziende sanitarie, “servono interventi di sostegno al personale sanitario e amministrativo, perché abbia condizioni di lavoro adeguate. Un impegno serio, per garantire al personale sanitario e amministrativo condizioni di lavoro e di cura adeguate. E’ necessario un impegno serio per affrontare questa problematica che ogni anno si ripete e che necessita di interventi strutturali e non sporadici. Come Funzione Pubblica Cgil chiediamo azioni immediate, perché lavoratori e pazienti meritano rispetto“,