LaMitica, nel segno di Coppi, dei Campionissimi, del territorio

TORTONA – C’è un verbo che unisce tutti e tutte in questa provincia, ed è “pedalare”.
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Nella storia, insieme ai Campionissimi, anche con lo sguardo verso il futuro. C’è anche una birra che lo dice, “Pedala” il nome di questa kolsh, nata dai maestri birrai di Fermento, Montegioco e Gedeone, già nel 2019, pr il centenario della nascita di Fausto Coppi, e riproposta in questa calda estate anche per rinfrescare i ‘mitici’ protagonisti de LaMitica.
Perfetta anche per iniziare l’avvicinamenro all’edizione de LaMitica, che riempirà di passione, di ricordi, di eccellenze del territorio e di belleze, in bicicletta naturalmente, il prossimo weekend.
Dal 27 al 29 giugno, nel manifesto, di Riccardo Guasco, domina il tricolore, perché sono 70 anni dal quarto titolo italiano di Coppi, ma anche 100 dal nono vinto da Costante Girardengo e del primo di Giovanni Cuniolo, ‘Manina’, che si fece anche la maglia a righe verticali
Mitici Profili, al Fermento Hub, prende tutti per mano, insieme a Beppe Conti, a Marino Vigna, a Carola Gentilini, a Barbara Foglia, a Marina e Faustino Coppi, alla voce narrante di Giampaolo Bovone.
Tocca a Pietro Cordelli svelare i dettaglia, già venerdì 27 alla piscina sociale, a Costa Vescovato, con lo spettacolo di Marco Ballestracci su Imerio Massignan, nato il 2 gennaio, lo stesso giorno dell’addio a Coppi.
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Sabato, a Castellania Coppi, la cena della Mitica, insieme a Fuga di Sapori, “scelta importante per due motivi: perché chi pedala va in fuga, o, almno, ci prova – sottolinea Cordelli – e perché Girardengo portò in carcere la produzone di parte delle biciclette e oggi c’è un progetto di inclusione e di professionalizzazione che passa dalla cucina”.

Domenica 29 giorno dei tre percorsi, corto, lungo e hors categorie, in parte insieme, poi, da Tortona, le strade di dividono, dopo aver ammirato lo spettacolo di ‘Bellezze in Bicicletta’, oltre cento lo scorso anno. Novità nei tracciati: non più Novi, ma Pozzolo, con sosta alla Siof, l’azienda che, negli anni ’40’, diede nome e sostegno alla scuola di ciclismo di Biagio Cavanna.
Al traguardo agnolottata, più che meritata dopo aver affrontato la Rampina, che è spettacolo nello spettacolo. “I corridori sono magari un po’ affaticati, ma felici”. Arrivano anche da Londra, dal Brasile, dall’Uruguay”.
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Quanti anniversari
Mitici Profili sono quelli raccontati da Beppe Conti nel suo ultimo libro, “Imprese leggendarie del ciclismo”, “trenta e non è stato facile sceglie. Per Coppi la Cuneo – Pinerolo”. E poi Merckx al Tour de France e Marino Vigna, campione olimpico nell’inseguimento a Roma 60, che del ‘cannibale’ è stato direttore sportivo, svela quanto fosse difficile rallentare la sua azione. “Quando decideva, andava“.
Ottant’anni di Merckx celebrati anche al Museo del Ghisallo, con una mostra spiegata dalla direttrice, Carola Gentilini, che ha portato le maglie iridate di Coppi e del belga.
Ma anche ottant’anni della Faema, narrati da Barbara Foglia, tortonese, direttric del Mumac, l’esposizione – museo in cui anche il ciclismo ha la sua parte, raccontato pure in pannelli di foto in cui spicca anche Coppi con una borraccia Faema.
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Un meraviglioso intreccio di storie: da Carlo Michel, che portò il primo velocipede da Parigi, raccontato ad AcdB, ed era produttore di birra e la Peugeot, che ha fatto bici e poi auto, che aveva iniziato con macchina da caffè.Tutto meravigliosamente mitico.