Papa Francesco e quella domanda di verità nell’informazione

Il Giubileo della Speranza. Una parola a guidare un anno di cammino, a oma e nel mondo. Il primo appuntamento, il 24, 25 e 26 gennaio, con l’informazione. Con i giornalisti le giornaliste da tutto il mondo: in Sala Paolo VI, all’udienza, e poi alla messa solenne in San Pietro.

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Già molto affaticato, il messaggio lungo affitato a Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. Ma le poche parole pronunciate, pur con voce già debole, eppure fortissima nei contenuti. Raccontando un colloquio con un giornalista a cui Papa Francesco aveva  formulato, a sua volta, una domanda. “Ma tu sei vero?”. Il cronista aveva risposto, “Santo Padre, io dico sempre la verità”.

E Francesco aveva ribattuto, “non solo ciò che si narra deve essere  vero. ma chi lo fa deve esserlo, interiormente, nella sua vita”. Credeva molto, Jorge Mario Bergoglio, nel ruolo della comunicazione non ostile, “una informazione che diffonda cultura della cura, costruisca ponti e penetri nei muri visibili e invisibili del nostro tempo”. E l’invito a “raccontare storie di speranza. Avendo a cuore il nostro comune destino e scrivendo insieme la storia del futuro”.

Ancora un invito, a giornaliste e giornalisti, “siate miti, non dimenticate mai il volto dell’alro. Parlate al cuore delle persone al servizio delle quali state svolgendo la vostra missione. Perché il giornalismo  è una missione. La vostra comunicazione aiuti a sanare le ferire dell’umanità. Comunicare è uscire un po’ da se stessi  per donare agli altri. Saper comunicare è una grande saggezza”.

Si era congedato con una frase, “vi saluto giornalisti di tutto il mondo, narratori di sparenza”. Parole che, sempre più. devono guidare chi fa questa professione: da oggi siamo tutti più soli, senza il Papa arrivato “dall’alro mondo”, dall’Argentina, ma con origini astigiane e nella Val Borbera. Uomo di pace, di riforme, di accoglienza, contro ogni barriera, mentale e fisica. Che cha voluto salutare il mondo ieri, a San Pietro. La sua Pasqua, la nostra Pasqua.