Giornata Mondiale dei legumi, Coldiretti Alessandria: “Tre piatti su 4 sono stranieri, etichetta trasparente per salvare Made in Italy”

Alessandria – La Giornata mondiale dei legumi, istituita dall’Organizzazione delle Nazione Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), rappresenta un’opportunità per aumentare la consapevolezza dei loro benefici per la salute e per contribuire verso sistemi alimentari sostenibili.
I legumi più diffusi sono fagioli, piselli, lenticchie, ceci e fave oltre a cicerchie, lupini e soia. Sul fronte nutrizionale i legumi sono un’ottima fonte di proteine e di fibre alimentari, utili per regolare le funzioni intestinali e per il controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue.
Contengono di sali minerali, come ferro, calcio, potassio, fosforo e magnesio, vitamine del gruppo B e, quando sono freschi, anche vitamina C. Dal punto di vista ambientale le piante di legumi hanno un importante ruolo nella difesa della fertilità dei suoli grazie alla loro capacità di fissare l’azoto al terreno, riducendo l’uso di concimi chimici e contribuendo alla difesa delle acque e dell’ambiente.
Le coltivazioni nazionali sono diffuse su oltre 130mila ettari e soffrono della pressione degli arrivi di prodotto a basso costo e ridotta qualità, magari favoriti dagli accordi commerciali. La produzione nazionale si è infatti drasticamente ridotta rispetto al passato, accentuando la dipendenza dall’estero, nonostante una ripresa degli ultimi anni. Stabile la produzione in provincia di Alessandria: circa 7.000 gli ettari coltivati a legumi, compresa la soia, per un totale che si aggira sui 190.000 quintali.
Nel 2024 le importazioni di legumi in Italia hanno sfiorato i 440 milioni di chili secondo una proiezione Coldiretti su dati Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno.
Il risultato è che tre piatti di fagioli, lenticchie e ceci su quattro che si consumano in Italia oggi, sono in realtà stranieri, provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare con l’utilizzo in pre-raccolta del glifosate secondo modalità vietate sul territorio nazionale, mentre in Messico sono spesso coltivati con lo sfruttamento del lavoro minorile.
“Le importazioni arrivano anche da Russia e Argentina. Occorre assicurare che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. Prioritario rivedere il meccanismo degli accordi che favoriscono l’arrivo di prodotti stranieri sulle nostre tavole dove vanno applicati tre principi fondamentali: parità delle condizioni, efficacia dei controlli, reciprocità delle norme”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
“E’ fondamentale è arrivare ad una chiara indicazione di origine in etichetta che non è ancora obbligatoria per i legumi secchi o per quelli in scatola. Per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è necessario privilegiare legumi che esplicitamente evidenziano l’origine nazionale in etichetta, come avviene per Dop e Igp, o che si possono acquistare direttamente dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

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