Il maestoso concerto di fine estate, con la Filarmonica Luporini a Novi Ligure.
La fine dell’estate, a Novi Ligure, la festeggiano con un memorabile concerto…per Banda. L’anno scorso era il 3 settembre, con la Rovereto Wind Orchestra, quest’anno la grande (per numero di strumentisti e qualità sonora) Filarmonica Gaetano Luporini di San Gennaro, Lucca, diretta dal Maestro Giampaolo Lazzeri. Una compagine dal sound davvero impressionante per potenza sonora e coinvolgimento degli ascoltatori. Io ero in sesta fila e devo dire che nei fortissimi l’impatto sonoro era davvero possente, davvero trascinante. Poi, visto il tempo assai clemente, il tutto si è tenuto nella piccola e suggestiva Piazza Dellepiane, che, come già spiegavo lo scorso anno, ha già di suo due ottime frecce al proprio arco: prima di tutto una magnifica acustica, priva di riverbero e di riflessioni perniciose , poi ha la facciata barocca della Chiesa di Santa Maria Assunta come splendido fondale, che dona a qualsiasi musica venga interpretata, una ineffabile ed arcana suggestione.
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E poi una caratteristica di queste formazioni, e che c’è sempre un bravo presentatore che annuncia e introduce ognuno dei brani proposti. Si tratta di una consuetudine non così diffusa come vorrei, ma che da un notevole valore aggiunto alla fruizione della serata, migliorandone la conviviale serenità. Anche perchè la musica per Banda, spesso stupenda, non è molto conosciuta al di fuori degli addetti ai lavori. Io stesso, che pure di Musica sono assai appassionato, non conoscevo la stragrande maggioranza dei brani proposti, mentre con le note introduttive di chi aveva l’onere di presentare tutto risultava meglio inquadrato e definito. Ma il momento più simpatico è stato quando il presentatore, evidentemente in quel momento portavoce della compagine tutta, ha annunciato che la parte maschile dell’orchestra avrebbe gradito togliere la giacca, dato il caldo soffocante. Applausi, naturalmente, e via le giacche.
Il concerto inizia con un brano di Mariano Bartolucci, nato nel 1888 (e morto nel 1976). A giudicare dall’Ouverture che ci viene proposta, Pertusia, l’influenza dell’Opera Lirica è determinante: il brano alterna modi decisamente verdiani, soprattutto nella parte lenta iniziale, con scatti e voli più rossiniani. Mi accorgo ad ascoltarla che mi diverto molto a questi rimandi d’Opera, mai stucchevoli o banali, ma, anzi, molto efficaci. Una gran bella Ouverture, vien voglia di riascoltarla. Mi è piaciuto moltissimo anche il brano successivo, Fortaleza, un Poema Sinfonico per orchestra di fiati di Andrés Álvarez, nato a in Galizia nel 1983. Un pezzo un che inizia con il rullio dei tamburi e una struggente melodia che si passano i fiati, ma che sfoggia per tutto il brano ottime qualità percussionistiche e melodie avvolgenti e affascinanti. Mi ha ricordato un grande come Bela Bartok (e scusate se è poco). Dopo una struggente versione del celeberrimo Non potho reposare, arrangiamento di Rachel – Somadossi, eccoci alla premiazione del vincitore del Concorso Internazionale di Composizione NoviMusica – terza Edizione. E abbiamo ascoltato, quindi, dopo la premiazione …ad bulerias di Cadice, di David Cuevas Sanchez, un bravo decisamente complesso e molto avanzato, dai molteplici riferimenti novecenteschi. Mi piacerebbe riascoltarlo, ma essendo una “prima” assoluta al momento non è possibile.
E veniamo alla parte finale del concerto. L’Ouverture Ross Roy di Jacob de Haan (nato in Olanda nel 1959) è un pezzo imponente e tonitruante, che mi ha ricordato le musica del grande compositore di colonne sonore John Williams (Guerre Stellari eccetera). Un pezzo che di certo non lascia indifferenti, fra fortissimi e melodie che ci avvolgono come un vento inesauribile. Poi l’ultimo dei brani in programma, che era davvero strepitoso. Un omaggio, una sorta di lungo Medley, a Bruno Canfora (1924-2017), il grande direttore d’orchestra e compositore di brani indimenticabili dell’epoca di Canzonissima e di tanti altri programmi nazional popolari, si, ma di ottimo livello musicale. Squisito e molto rispettoso l’arrangiamento di Mario Marzi, davvero un atto d’amore verso un grande ed indimenticabile musicista italiano. E poi, il trascinante bis, ovvero, come doveroso omaggio a Puccini, una versione strepitosa, quasi gridata ma con incredibile coinvolgimento di tutti noi, del Nessun Dorma dalla Turandot pucciniana. Un concerto maestoso davvero, tanto per la qualità della musica che per l’esecuzione della stessa: un’orchestra compatta, senza sbavature, con molta grinta ma anche molte nuance raffinate e poliedriche, ottimamente capitanate, senza retorica ma con assoluta precisione, dal Maestro Gianpaolo Lazzeri. E ancora una volta devo ringraziare il Novi Musica Festival e alla Signora Patrizia Orsini, che gentilmente mi invita, per queste meraviglie musicali.
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