Con l’operazione “Game Over” sequestrati dalla Polizia beni per oltre tre milioni di euro

Alessandria – Il 15 febbraio scorso la Questura di Alessandria ha dato il via all’operazione “Game Over”.
L’ambito è quello delle misure di prevenzione, in particolare quelle di natura patrimoniale, in cui l’attività ha portato al sequestro anticipato di beni mobili e immobili ai fini della successiva confisca per un valore complessivo oltre i 3 milioni di euro. Ben 12 gli immobili sequestrati, oltre ad un garage e a 12 società con relativi compendi aziendali: tra queste una società gestiva una piscina, due gestivano ristoranti, tre avevano in gestione altrettanti locali notturni.
Sequestrati anche 28 rapporti bancari, contanti e 7 autovetture di grossa cilindrata. La certosina attività d’indagine condotta dalla Divisione Anticrimine ha portato all’esecuzione dei decreti emessi in data 30 gennaio 2024 dal Tribunale di Torino, sezione Misure di Prevenzione, che ha accolto la proposta del Questore di Alessandria.
Nel corso dell’attività è stata accuratamente tratteggiata la pericolosità sociale di tre uomini residenti ad Alessandria, ritenuti abitualmente dediti ad attività illecite, come dimostrato dai loro precedenti penali e di polizia che coprono un arco temporale di 20-30 anni e che in particolare risultano legati alla gestione di tre night club in provincia, a Tortona, Alessandria e Pontecurone.
Sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di arma clandestina e lesioni aggravate dall’uso di un’arma da fuoco: questi alcuni dei reati che sono stati analizzati nell’ambito del lungo lavoro degli uomini della Divisione Anticrimine.
Non solo, però, pericolosità sociale, ma anche accumulazione e reinvestimento di patrimoni che, a fronte di redditi dichiarati nulli o quasi, sono stati ricondotti proprio alle attività criminali succitate e che erano schermati per eludere gli accertamenti delle forze dell’ordine.
Gli accertamenti sui profili criminali e sugli elementi patrimoniali e bancari scoperti dalla Divisione Anticrimine hanno portato alla confisca dei beni in possesso dei tre soggetti.
Rimane fermo il carattere non definitivo della misura patrimoniale, che dovrà essere approfondita in sede giudiziale, per mezzo del contraddittorio delle parti e in vista della confisca definitiva, nel corso del quale verrà anche valutata l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale.

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