La abbiamo avvicinata alla fine della proiezione e, come sempre, le sue considerazioni non sono banali.
Finalmente, dopo tanta attesa, abbiamo visto questo film-evento!
“Sono stata in trepida attesa per oltre un anno per l’uscita del kolossal di Ridley Scott e con la stessa trepidante curiosità mi sono presentata alla Prima, ieri sera, quasi come andare ad assistere all’incoronazione del “nostro” Napoleone.
Soddisfatta?
Il film l’ho trovato bellissimo, con una grande e spettacolare ricostruzione delle scene di battaglia (Austerlitz, la Campagna di Russia…e nel gran finale Waterloo).
E l’aspetto storico-umano del protagonista?
Non argomento sul profilo psicologico con cui il regista ha voluto tratteggiare Napoleone: è lì da vedere, un insicuro, ansioso, che però arriva ad essere l’Imperatore senza convincere il “mainstream” di quei Regni Europei che, nello scorrere dei minuti del film, passavano dall’essere nemici ad alleati e poi di nuovo suoi nemici.
Si evidenzia nel film, con poche ma azzeccate battute, come i protagonisti di quel mainstream non lo hanno mai voluto riconoscere come un loro pari nonostante il ruolo assunto in Francia grazie ai suoi successi militari e politici ottenuti per la sua Francia.
Tutti noi, però, ci aspettavamo una maggiore attenzione per l’avventura italiana di Napoleone…
Certo, raccontare in 150 minuti la vita militare, politica e personale di oltre 15 anni della vita di Napoleone non è ovviamente sufficiente e questo essere legati al tempo di proiezione ha di conseguenza dettato il “taglio” sul raccontare il “Napoleone Italiano”, di tutta la permanenza, dei suoi successi e dei suoi passaggi in Italia.
…e a Marengo
Neanche un accenno al suo successo più grande, quella della Battaglia di Marengo che lo lanciò agli onori.
Questa è un po’ ciò che stride a nostri occhi… agli occhi di noi alessandrini che avremmo voluto vedere tra le date poste sotto ogni battaglia raccontata da Ridley Scott nel suo NAPOLEON anche “MARENGO – 14 GIUGNO 1800”
D’accordissimo. E allora?
“À la prochaine fois, monsieur Scott.”