Omicidio – suicidio alla casa di riposo Michel di Alessandria: uccide la suocera e si toglie la vita, trovati morti anche moglie e figlio

Alessandria– Le notizie sono ancora frammentarie ma pare, stando a quanto ricostruito dai Carabinieri, che all’Istituto “Teresa Michel” in piazza Divina Provvidenza stamane un uomo di circa 60 anni, entrato nella struttura per far visita alla suocera, di circa 80 anni, come più volte accaduto in passato, avrebbe accoltellato la donna per poi rivolgere l’arma contro di sé ferendosi mortalmente alla gola. Entrambi si trovavano nel giardino del complesso. All’interno della struttura sono giunti anche gli uomini del reparto della Scientifica dell’Arma.
Seguiranno aggiornamenti.

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Aggiornamento ore 13:26
La donna si chiamava Carla Schiffo, 78 anni, mentre l’uomo era un sessantaseienne di Alessandria. L’arma usata sarebbe un coltello da cucina che lui si era portato da casa.

Aggiornamento ore 13:35
In merito alla tragedia di stamane, la congregazione delle Piccole Suore della Divina Provvidenza ha rilasciato una nota.
“Le Piccole Suore della Divina Provvidenza, fondate dalla Beata madre Teresa Michel, desiderano esprimere profondo dolore per la tragedia avvenuta questa mattina, 27 settembre, presso l’Istituto Divina Provvidenza di Alessandria.
Il gesto estremo, violento e inspiegabile avvenuto nel nostro giardino ci ha tutte lasciate sgomente e senza parole.
Mentre esprimiamo massima vicinanza e le condoglianze più sincere alla famiglia dei deceduti così profondamente colpita, assicuriamo le nostre preghiere di suffragio e, per quanto di nostra competenza, la totale collaborazione alle Forze dell’Ordine e all’Autorità Giudiziaria affinché si possa fare presto piena luce su questa dolorosa vicenda”.

Aggiornamento ore 14:36
Si aggiungono ulteriori, drammatici, elementi nella vicenda dell’uomo di 66 anni, Martino Benzi (nella foto tratta dal web), che stamane, verso le dieci, ha ucciso la suocera, Carla Schiffo, 78 anni, alla Casa di Riposo Michel di Piazza Divina Provvidenza.
L’uomo, un ingegnere libero professionista laureato al Politecnico di Torino in ingegneria idraulica e che si occupava prevalentemente di siti web, progettandoli e curandone il posizionamento nei motori di ricerca, prima di recarsi alla Casa di Riposo, ha infatti ucciso anche la moglie, Monica Berta, impiegata di 55 anni che lavorava a Valenza per il Gruppo Damiani e che aveva superato una brutta malattia che l’aveva colpita, e il figlio, Matteo Benzi, 17 anni e studente al “Volta”, nella loro abitazione in via Cesare Lombroso 6. L’arma utilizzata è lo stesso coltello da cucina con cui poi ha ucciso la suocera e si è tolto la vita.
La dinamica è ancora da chiarire. In casa sarebbero stati trovati alcuni scritti relativi alle intenzioni dell’uomo ma, al momento, il movente della strage è ancora incerto.
Benzi aveva un proprio sito web dove parlava, in particolar modo, del figlio Matteo, avuto dalla compagna nel 2006. “Mi costringe a mantenermi giovane e al passo coi tempi” tra la varie cose che si leggeva sul suo sito riguardo al ragazzo.

Aggiornamento ore 19:47
Emergono altri particolari sulla tragedia che si è consumata stamane ad Alessandria.
E’ stato appurato dagli inquirenti che i primi due omicidi, moglie e figlio, commessi da Martino Benzi sarebbero avvenuti intorno alle sette e mezza, almeno tre ore prima dell’aggressione mortale alla suocera nel giardino esterno dell’Istituto Michel.
Nell’appartamento al terzo piano in via Cesare Lombroso 6 è stato anche trovato un biglietto in cui l’uomo avrebbe confessato il duplice omicidio.

Il corpo di Monica Berta, moglie di Benzi, è stato ritrovato in una sala mentre quello del figlio Matteo nella sua stanza da letto. In base a quanto stabilito dagli investigatori, i due non sarebbero stati uccisi nel sonno.
Dopo il duplice omicidio, l’uomo si è lavato e si è recato in piazza Divina Provvidenza a piedi. Addosso non gli sono, infatti, state trovate le chiavi dell’auto.
Resta da capire il movente di questo triplice omicidio e del successivo suicidio.
Nel suo appartamento è stato trovato un biglietto in cui l’uomo avrebbe confessato il duplice omicidio.