“E a un certo punto il rosso cambiò colore”: venerdì 15 settembre gli Eco Sentieri di Brunello Vescovi e il concerto della chitarrista Susanna Roncallo
Castellazzo Bormida – Venerdì 15 settembre alla Fondazione Luigi Longo, via Baudolino Giraudi 421, si terrà il diciassettesimo appuntamento del 2023 della rassegna: “E a un certo punto il rosso cambiò colore” (dalle ore 21, ingresso libero) con Brunello Vescovi e il suo podcast, Eco Sentieri, dedicato a Umberto Eco e il concerto Un tracciato dal legno al suono con la chitarrista Susanna Roncallo. Brunello Vescovi giornalista dal 1982, ha lavorato per 30 anni alla redazione de La Stampa di Alessandria (nel settore cultura e spettacolo), ma ora si occupa di gestione uffici stampa e realizzazione podcast. Ed è proprio da questa attitudine, nonché l’amore per Alessandria, che nasce l’idea del canale di podcast Eco Sentieri –prodotto dalla piattaforma Loquis -, un’idea scaturita quando, durante la polemica sorta sull’opportunità o meno di intitolare il liceo a Umberto Eco, si è imbattuto nella classica stereotipata considerazione riservata all’alessandrino di successo, che ha fatto le valigie per inseguire i suoi sogni e gli è andata bene. “Si è dimenticato delle sue origini”, “Non parla di Alessandria in tv”, “Ormai dice in giro che è milanese (o romano, o di vattelappesca)”. Fu in quel momento che gli capitò fra le mani una raccolta di testimonianze di alessandrini (e non solo) su Umberto Eco, curata da tre insegnanti: Gianluigi Ferraris, Guido Ratti, purtroppo oggi scomparso, e Sylvia Martinotti. Dalla galleria di interventi che emergevano nelle pagine di quel ponderoso volume, “Sulle spalle di Umberto”, scaturiva l’immagine di un ragazzo dai mille interessi. Non certo un secchione, ma un vulcano di trovate, un trascinatore, un leader naturale dei compagni di classe e degli amici dell’oratorio capace di mille iniziative, purché non si trattasse di sport. Leggendo i romanzi usciti dopo il successo planetario del Nome della Rosa non è difficile scorgere come il grande intellettuale e poi autore di best seller non abbia mai voluto nascondere la sua storia di ragazzo nato in provincia. In un suo famoso articolo del ‘67 sull’Espresso, intitolato “Pochi clamori tra la Bormida e il Tanaro”, Eco definiva “una categoria dello spirito” l’essere nati ad Alessandria: la naturale tendenza a ridurre tutto all’ovvio e al concreto. E di questo naturale scetticismo, di quest’atteggiamento cinico ricordava i vantaggi e gli svantaggi.
È un bene quando induce alla circospezione, ad atteggiamenti ponderati prima di agire. Ma è un male quando la conseguenza diventa l’immobilismo, che può sfociare in disperazione. Nei suoi stessi vizi, come nelle sue virtù, Eco ammetteva di ritrovare l’ambivalenza dell’atteggiamento alessandrino. La galleria di podcast che Vescovi ha provato a proporre in Eco Sentieri rappresenta un notevole tentativo di far conoscere aspetti meno noti del Professore attraverso i rapporti con Alessandria per costruire un itinerario virtuale attraverso sue memorie di infanzia, aneddoti (anche le “epifanie” sul modello di Joyce), stralci di interviste, episodi ricordati da altri come l’amico Gianni Coscia, riferimenti che sgorgano improvvisi e inaspettati nelle sue pagine. Non solo Gelindo e bellecalda, ma anche intime riflessioni sulla casa dov’è nato, la fascinazione esercitata su di lui dal mosaico di Severini, l’influenza dei pomeriggi al cinema (fra cui l’indimenticato “giasòn” di via Dante) sulla sua attività di scrittore. E, infine, l’orgoglio per una storia di fondazione di Alessandria che ha sempre ritenuto interessante e assolutamente sottostimata e che invitava a riscoprire – ne ha dato l’esempio scrivendo “Baudolino” – anche per rinsaldare l’orgoglio verso le proprie radici. E noi non vediamo l’ora di ascoltare aneddoti, approfondimenti e curiosità di questo nostro immenso conterraneo! Dopo la chiacchierata sul podcast dedicato a Eco, sollecitata anche dalle domande di Paolo Archetti Maestri seguirà un concerto davvero molto particolare, che vedrà esibirsi sul palco di Cargo21 la straordinaria chitarrista genovese Susanna Roncallo. Se volessimo proporre una presentazione poetica diremmo che la chitarra per Susanna Roncallo è legno e poi suono. Solitudine quindi incontro. Racconto, di poche parole.
Viaggio lento, costante, vivo. Ma potremmo anche proporne una presentazione più ironica, eccola: Susanna suona perché le garba. Nello specifico la chitarra, quella acustica. Lo fa da sola, soprattutto in cucina, ma anche in compagnia di gente simpatica, come ad esempio il TriOblique. Meno persone ci sono ai suoi concerti e meno ansia ha, ci ricorda! Ha scritto un disco, Tracciato (che sarà disponibile durante la serata). Ha suonato in luoghi curiosi, una volta perfino da un barbiere. Ha girato con Vito e le Orchestrine un documentario: Transumanza Tour, che narra di genti, pecore e natura tutt’intorno, natura da mangiare, tipo agricoltura buona. Ha accompagnato uno spettacolo teatrale (La solitudine dell’ape), nella versione monologo in realtà, che parla di api che muoiono a causa di agricoltura cattiva. Poi ha fatto tante altre cose, perché la vita è densa, terribilmente densa, ma la memoria è quella che è. Dicono di lei: “Menestrello di strada e non di corte, transumante senza branco, Susanna vive immersa nel circostante, riverbera e trasmette con la sua chitarra “cianin cianin” (piano piano) un mondo dove riappropriarsi del silenzio e di conseguenza dell’ascolto e del sentire.” [Gerry Ferrara su Arivista]. “Con la sicurezza di chi ha la musica in testa e, con stupefacente contemporaneità, nelle dita, suona, da quando ha una chitarra, suona e sorride” [Maurizio Vagnozzi Bog Vitavissuta]. Sarà una serata assai interessante, vi piacerà, non abbiamo dubbi! Ricordiamo che la rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore” è curata artisticamente da Paolo E. Archetti Maestri ed Eugenio Merico degli Yo Yo Mundi. Patrocinata dal Comune di Castellazzo Bormida con la collaborazione de l’Associazione Gioco del Mondo, l’Associazione Memoria della Benedicta, Radio Gold, Ristorazione Sociale “Ristò”, Vignale Danza e Artemusica. L’ingresso è, come sempre free, ma sono gradite donazioni libere e volontarie.
Per informazioni chiamate e\o scrivete ai numeri: 333.3370203 – 393.90940042.
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