Bruno Volpi: con “Il tesoro della baronessa” torna il Commissario Badalotti

L’attesa degli affezionati lettori delle avventure di Luigi Badalotti finalmente è terminata.

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Da qualche giorno, infatti, è disponibile in libreria la terza avventura che vede come protagonista l’ormai popolare popolare commissario di Polizia Luigi Badalotti e la sua squadra, in servizio presso il commissariato di Corso Lamarmora ad Alessandria.
L’indagine si sviluppa nell’ambito dei “senzafissadimora” che ogni giorno sono assistiti dalla Caritas diocesana, a seguito dell’uccisione di una di loro, una signora ormai settantenne denominata “la baronessa” per una sua relazione giovanile con un barone.
Nella squadra investigativa, precedentemente tutta maschile, fa il suo ingresso l’agente Barbara Rossi, che si ritrova casualmente ad essere la vicina di pianerottolo della vittima, con cui aveva iniziato ad instaurare un rapporto molto fraterno.
Non mancano i classici riferimenti al cibo, passione di Badalotti: la farinata, che nella stagione invernale sostituisce la cassata “annienta-questori” (così battezzata da Badalotti perché fu il dolce che, ai tempi di Bordighera, lo aiutò a riprendersi dalla prima e pesantissima lavata di capo da parte del questore di Imperia); i rabaton, piatto tipico alessandrino rappresentato da una specie di gnocchi a cui viene data la forma di un cilindretto allungato e sottile arrotolando l’impasto di bietole, ricotta, uova e parmigiano (in dialetto alessandrino il verbo “rabatè” significa proprio rotolare o far rotolare), per poi cuocerli in acqua e farli gratinare al forno; i deliziosi baci di dama, di forma leggermente allungata, di una nota pasticceria alessandrina, incartati in un lucente quanto inconfondibile involucro dorato.
Sullo sfondo della vicenda sempre Alessandria, una città alla quale il commissario è particolarmente legato per averla conosciuta da ragazzo, durante le vacanze estive trascorse presso una prozia. Così tra ricordi della giovinezza e ottima gastronomia, Badalotti accompagna il lettore alla scoperta di una città che forse non ha le caratteristiche per stupire l’occasionale visitatore, ma sa conquistare chi abbia la pazienza di scoprirla ed assaporarla giorno dopo giorno.

L’autore è Bruno Volpi, alessandrino, laureato in geologia, appassionato d’arte e di letteratura italiana contemporanea; dal 2014 si dedica alla scrittura: tra i temi prediletti il giallo/noir, la storia dell’arte e la narrativa per ragazzi.