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Dalla cucina al motore: con Hera gli oli alimentari esausti diventano biocarburante. Dal polo commerciale di Serravalle Scrivia un grande contributo al progetto

Alessandria – I risultati nazionali del progetto HOVE. Un rifornimento di circa 1,7 milioni di litri di biocarburante, grazie al recupero di oltre 1.540 ton. di olio vegetale esausto. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati 2022 del progetto HOVE (Hera Oli Vegetali Esausti), focalizzato sul recupero degli oli di scarto di cucina, frutto sia delle raccolte urbane nei territori dove il Gruppo Hera svolge il servizio di igiene urbana, che delle partnership con grandi gruppi della ristorazione, di cui gestisce e valorizza questi preziosi scarti di cucina.
Una volta pretrattati secondo i rigidi standard del Gruppo, gli oli vengono convogliati alla bioraffineria Eni di Venezia a Porto Marghera, dove, grazie alla partnership fra Hera ed Eni, vengono trasformati in biocarburante idrogenato.

I numeri nel territorio di Alessandria: 4.600 litri di biocarburante prodotti
La provincia di Alessandria è stata protagonista significativa di questo progetto di transizione energetica, grazie agli oli raccolti negli 8 punti di ristoro, CIRFOOD, Elior e Gruppo Cremonini. Quest’ultimo molto presente nell’area commerciale di Serravalle Scrivia (outlet e retail park) con i ristoranti Roadhouse e Calavera. Gli altri comuni in cui sono presenti punti di ristoro aderenti al progetto sono Alessandria, Tortona (Roadhouse), Casale Monferrato, Quattordio (Elior), e Valenza (CIRFOOD).
Complessivamente, in provincia sono state raccolte oltre 4 tonnellate di oli di scarto, che hanno consentito di produrre oltre 4.600 litri di biocarburante idrogenato.

Biocarburante tassello della transizione energetica
Oltre alla protezione ambientale (gli oli vegetali esausti se non smaltiti correttamente possono essere molto pericolosi per la natura), l’attività costituisce un tassello rilevante della transizione energetica. Il biocarburante, infatti, abbatte sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai processi di produzione del gasolio tradizionale senza necessità di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione e dunque può accompagnare la progressiva elettrificazione del trasporto leggero, oltre a essere un’immediata soluzione per i segmenti non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto pesante, marittimo e aereo.

Una parte del biocarburante prodotto alimenta i mezzi Hera
Nel segno della piena circolarità, una parte del biocarburante prodotto a Porto Marghera, ritorna a Hera, che
vi alimenta una parte della flotta dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani. Un progetto che vale l’anidride carbonica assorbita da oltre 58.000 alberi. Complessivamente, il biocarburante derivante dall’azione Hera ha consentito di evitare l’emissione nel 2022 di circa 4.900 ton di CO 2 : dal punto di vista ambientale, l’equivalente dell’anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 58.000 alberi.

Fogacci: un progetto che si inserisce negli obiettivi di circolarità e decarbonizzazione del Gruppo
“Il progetto di recupero e trasformazione degli oli esausti, si inserisce pienamente nel più ampio, ambizioso, contributo che il Gruppo Hera sta dando alla transizione energetica e alla decarbonizzazione del Paese” – spiega Franco Fogacci, Direttore Centrale Servizi Ambientali e Flotte Hera – si tratta di un impegno, ben articolato nel Piano Industriale al 2026, che prevede investimenti per oltre 4,1 miliardi, finanziati anche dal PNRR, su sviluppo dell’economia circolare, promozione delle fonti rinnovabili, tutela del patrimonio idrico e resilienza delle reti”.

Roberto Cavallero:
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