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Venerdì 14 aprile, alla Fondazione Luigi Longo, secondo appuntamento della rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore” con “Ra memoria dra steila”, concerto, a più voci, dedicato a Betti Zambruno

Castellazzo Bormida – Venerdì 14 aprile alla Fondazione Luigi Longo (via Baudolino Giraudi 421- Castellazzo Bormida, – ore 21 -, ingresso libero), la rassegna E a un certo punto il rosso cambiò colore proporrà un evento davvero speciale, intitolato “Ra memoria dra steila” (è il verso di una poesia del bardo di Villa del Foro, Giovanni Rapetti), un concerto\incontro dedicato alla cantante, prematuramente scomparsa, Betti Zambruno voluto dagli Yo Yo Mundi (Betti ha cantato con loro negli album “Munfrâ” ed “Evidenti tracce di felicità” e ha partecipato a diversi loro concerti). A ricordare una delle più belle voci nel panorama della musica popolare
italiana interverranno varie formazioni musicali con cui Betti aveva stretto rapporti di collaborazione ed amicizia. Sul palco si alterneranno i Tre Martelli (Betti faceva parte dello storico gruppo alessandrino), i Müsetta (gruppo della tradizione musicale delle quattro province) il cantautore Ricky Avataneo, che si esibirà insieme a Igor Vazzaz, Piercarlo Cardinali, che presenterà l’incontro e suonerà con i Tre Martelli nel gran finale, la violoncellista, cantante e autrice Susanna Colonna, la violinista Laura Merione, una rappresentanza degli Yo Yo Mundi con l’attrice e cantante Daniela Tusa, Luca Capello – che leggerà una poesia – e Beppe Greppi, fondatore della Ciapa Rusa e discografico della mitica etichetta di world music Felmay. Ecco di seguito la scaletta della serata e qualche cenno delle loro rispettive biografie: Pier Carlo Cardinali, marito di Betti Zambruno, inizia la sua attività musicale nel 1987 unendosi al duo di musica tradizionale delle Quattro Province BANI e TILION – I MUSETTA con cui suona cornamusa e chitarra. Ha fondato con Betti Zambruno e Gianpiero Malfatto il “Betti Zambruno Trio” ed è membro del gruppo medievale di Asti: La Ghironda.
I Müsetta, originari della provincia di Piacenza, sono portatori della tradizione musicale delle quattro province con un vastissimo repertorio di musiche da piffero, che comprende oltre alle antiche melodie da ballo anche quelle più contemporanee. La formazione nasce all’inizio degli anni ottanta dall’incontro di Ettore Losini detto Bani, suonatore di piffero di Degara di Bobbio, con Attilio Rocca detto Tilion, fisarmonicista di Ozzola di Corte Brugnatella. L’ingresso nel gruppo nel 1988 di Piercarlo Cardinali di Piacenza reintroduce l’uso della müsa, cornamusa appenninica, da tempo scomparsa. Il loro repertorio comprende oltre le antiche melodie da ballo come alessandrina, monferrina, giga, bisagna, perigordino, quelle più recenti, polca, mazurca, valzer e diversi brani che scandivano i momenti della vita contadina. Il duo tradizionale composto da piffero e fisarmonica, o fino agli anni trenta dalla müsa, era chiamato un tempo müseta, da qui proviene dunque il nome del gruppo. Da alcuni anni, a Tilion e Cardinali, si sono avvicendati Davide Balletti, bobbiese e cugino di Attilio, alla fisarmonica e Marion Reinhard, bobbiese di origine tedesca, fagottista di fama internazionale e componente dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, che nei Müsetta suona piffero, müsa e ovviamente fagotto. Nel 2020 entra nel gruppo anche il figlio di Bani, Alessandro Losini (piffero e voce). Data la loro abilità tecnica nell’usare gli strumenti e la grande conoscenza del repertorio vengono chiamati ad esibirsi in concerti e festival in tutta Italia e all’estero. Il cantautore scrittore Ricky Avataneo autore di canzoni che sono paesaggi in grado di spaziare dalle piole del Monferrato alle montagne di Valsusa e Val d’Aosta, dalle risaie del vercellese ai juke joint del Mississippi accompagnato per l’occasione dal critico e, anch’egli musicista, Igor Vazzaz. Simona Colonna violoncellista, flautista, cantante e autrice di canzoni ha collaborato con svariate orchestre e con artisti come Peppe Servillo, Enrico Rava, Stefano Bollani, Roberto Gatto, Javier Girotto, Maurizio Giammarco, Aires Tango, Danilo Rea (solo per citarne alcuni).
Partecipa e vince numerosi premi, ma ci piace ricordare soprattutto la sua presenza come ospite della trasmissione “A sua immagine” il 30 marzo del 2013 per l’evento dell’ostensione della Sacra Sindone, trasmesso in Mondovisione da Rai 1, dove ha eseguito alcuni brani originali composti per l’occasione e la partecipazione a Le Cirque du Soleil come solista cantante e violoncellista, nello spettacolo Circense ALIS. Tra i suoi lavori discografici segnaliamo “Masca vola via”, una suite per voce e violoncello in lingua piemontese e l’ultimo lavoro intitolato “Folli e Folletti”. Laura Merione, violinista, alla formazione “classica” del Conservatorio affianca fin da subito lo studio di repertori violinistici tradizionali, Tra le varie collaborazioni ricordimo quelle con Ariondassa, Rinaldo Doro, Vincenzo “Chacho” Marchelli, Aldo Ascolese, Yo Yo Mundi, Mercedes Martini e la Compagnia Lunaria Teatro. Yo Yo Mundi gruppo storico della canzone d’autore e del rock- folk italiano, artefici instancabili di un girovagare fatto di concerti, reading, spettacoli teatrali, sonorizzazioni (memorabile il tour di Sciopero – sonorizzazione live del film di S. M. Ėjzenštejn -, in UK e Irlanda nel 2008). Hanno all’attivo venti album, il primo “La diserzione degli animali del circo”, esce nel 1994, il penultimo, “Evidenti tracce di felicità”, è stato nominato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria “Album dell’anno”, l’ultimo, pubblicato nel novembre 2020, si intitola “La rivoluzione del battito di ciglia”. Il prossimo, “Partigiani Sempre”, che uscirà nel mese di maggio, è stato realizzato insieme allo
scrittore Massimo Carlotto e al sassofonista Maurizio Camardi. Hanno collaborato con artisti quali: Ivano Fossati, Lella Costa, Giorgio Gaber, Eugenio Finardi, Steve Wickham (The Waterboys), Teresa De Sio, Michael Brook, Hevia e Beppe Quirici (solo per citarne alcuni). I Tre Martelli, gruppo musicale di cui faceva parte Betti Zambruno, sono, di fatto, l’emanazione dell’associazione culturale Trata Birata; l’ensemble nato nel 1977, è da sempre impegnato nella riproposta della musica della tradizione popolare piemontese. L’accuratezza della loro ricerca, l’attenzione posta nello studio dei vari stili popolari e la maturità della fase ripropositiva e creativa hanno generato attorno al gruppo una notevole stima a livello sia nazionale che internazionale. Quarantasei anni di straordinaria carriera, una copiosa produzione discografica, accolta dalla critica specializzata con unanimità di consensi e una attività
concertistica che li ha visti portare la loro musica e le loro storie in giro per l’Europa. Ecco la formazione: Renzo Ceroni, chitarra. Enzo G. Conti, fisarmonica diatonica. Paolo Dall’Ara, cornamusa, percussioni. Elisabetta Gagliardi, voce. Matteo Dorigo, ghironda. Vincenzo "Chacho" Marchelli, voce. Andrea Sibilio, violino. Ci sarà modo, prima e dopo il concerto, per visitare la mostra personale “Para no olvidar”, dell’artista cileno Hector “Mono” Carrasco (fa parte di una serie di iniziative per ricordare il 50° dell’assassinio di Salvador Alende e del golpe in Cile) che sarà affiancata dall’esposizione del Murales Por Chile del Gruppo Quimantu e dai 24 manifesti che rappresentano il programma di Salvador Allende durante il suo governo (all’ingresso si potranno trovare delle eccellenti copie di questi manifesti realizzate per sovvenzionare i prossimi eventi dedicati al Cile). Ci sarà, inoltre, un omaggio al pittore Ernesto Treccani: accanto al grande quadro “Armstrong. I suonatori di jazz” e alle opere che appartengono al ciclo “Da Melissa a Valenza”, saranno esposte altre sue opere di notevole pregio. La mostra “Arte e resistenza”, invece, è stata pensata per ricordare i grandi scioperi del nord Italia del ‘43 che accompagnarono l’inizio della resistenza e della guerra di liberazione dal nazi-fascismo, in occasione dell’80° anniversario: immagini per la pace che diventano una voce potente contro tutte le guerre, un argomento tristemente attuale che coinvolge e porta ancora tremenda sofferenza in tante zone del mondo. Infine, segnaliamo l’esposizione delle opere del pittore iraniano Reza Olia in difesa e a sostegno delle lotte per i diritti e contro la violenza, in particolare, delle donne iraniane e in generale, delle donne di tutto il mondo. Ci fa piacere anticipare anche il prossimo – doppio! – appuntamento, venerdì 21 aprile, con un bel concerto resistente della Banda Putiferio e l’incontro, altrettanto resistente, con lo scrittore e storico Eric Gobetti. Ricordiamo che questa manifestazione culturale è curata artisticamente da Paolo E. Archetti Maestri ed Eugenio Merico degli Yo Yo Mundi -, patrocinata dal Comune di Castellazzo Bormida, e la collaborazione de l’Associazione Gioco del Mondo, l’Associazione Memoria della Benedicta, Radio Gold, Ristorazione Sociale “Ristò”, Vignale Danza e Artemusica. L’ingresso è, come sempre, aperto a tutte e a tutti, ma sono gradite donazioni libere e volontarie. Per informazioni chiamate e\o scrivete ai numeri: 333.3370203 – 393.90940042.

Roberto Cavallero:
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