L’irresistibile ascesa di uno scrittore del lunedì: conversazioni con Gian Marco Griffi.

Ti accorgi che uno scrittore ha raggiunto una ragguardevole popolarità, quanto meno fra gli attenti lettori di narrativa, da tanti indizi, piccoli e grandi. Lasciate che vi faccia un esempio, che ho vissuto di persona. Riguarda uno dei luoghi di Alessandria dove i libri li vendono: il Libraccio di Via Milano. Luogo che frequento da decenni, dove ho acquistato moltissimi libri. Ci sono stato, tra l’altro, la settimana prima di Natale, per comprare alcuni libri da regalare. Uno di questi era Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi, del quale su questo giornale vi ho parlato diverse volte. Ora, non mi era mai, e sottolineo MAI accaduto che la gentile addetta del Libraccio, Simona, all’atto di fare il conteggio per il pagamento, mi dicesse Di questo ne stiamo vendendo davvero tantissimi! Lo ha detto per Ferrovie del Messico, peraltro senza minimamente sapere che ho la fortuna di conoscere personalmente il Gian Marco e neppure che insieme a lui avevo presentato in Alessandria, con scarsa adesione di pubblico, purtroppo, il suo immenso libro. Una decina di giorni fa, sono tornato al Libraccio, abbiamo intavolato nuovamente, con Simona, il discorso su questo libro così letto e amato dai lettori; quando le ho detto che il Griffi lo conosco e ci vado pure a cena e che, quindi potevo, se il Libraccio era interessato, metterli in contatto per organizzare una presentazione in Alessandria, lei mi ha guardato con occhi increduli e pieni di entusiasmo, dicendomi Ma certo che siamo interessati, anzi: mi fai un favorone!… Si sono sentiti, stanno organizzandosi…così, prossimamente, tra non troppo tempo, Gian Marco Griffi ci parlerà del suo immenso romanzo in quel del Libraccio! Questa è vera, genuina, stupenda popolarità.

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Che poi Gian Marco Griffi è non solo uno straordinario scrittore, ma anche una persona decisamente affabile e simpatica, che unisce ad un’immensa cultura anche una sorridente, divertita e divertente ironia, tanto che mi ha spinto a chiedergli un’intervista, che è stata poi soprattutto una serena e simpatica conversazione, che si è protratta per un’altra ottima occasione conviviale, ovvero una cena, alla quale peraltro ha partecipato (sia all’intervista che alla cena) la splendida creatrice sia dell’intrigante copertina di Ferrovie del Messico, che delle mappe presenti all’interno del libro, Silvia Perosino, che ha regalato ad entrambi un notevole valore aggiunto alle nostre conversazioni. Del resto, uno che si definisce “scrittore del lunedì” – qualcuno su fb gli ha chiesto se fa il barbiere – non può che essere notevolmente ironico…beh, no, non fa il barbiere, ma fa il Direttore di un Golf Club, il Margara di Fubine, che, appunto, è chiuso il lunedì!

Certo, sembra incredibile per il libro di uno scrittore poco più che esordiente, che oltre tutto ha una mole notevolissima (sono circa 800 pagine), che non lavora nel campo né del giornalismo né dell’editoria, abbia vinto premi su premi, come miglior libro del 2022: il Premio Augusto Monti, il Premio Città di Leonforte, poi il primo posto nella classifica di qualità sezione narrativa della prestigiosa rivista letteraria online L’indiscreto. Ma poi, in una sorta di inarrestabile ascesa, ha vinto il Premio Mastercard, ma è anche stato scelto come Libro dell’anno della storica trasmissione di Rai Raio 3 Fahrenheit…ed è notizia freschissima che ha vinto anche il prestigioso Premio Zeno (giunto alla sua decima edizione), il 22 gennaio appena trascorso.

Ho vissuto due incredibili giorni – ci ha narrato Gian Marco – quando sono andato a Roma per il Libro dell’anno di Fahrenheit e per il Premio Masterdard. In quest’ultimo su 10 giurati ben sette hanno votato per il mio libro. Un’immensa soddisfazione, ad esempio, è stata l’intervista della simpaticissima Loredana Lipperini di Fahrenheit. Ero felicissimo ed entusiasta per me e tantissimo anche per il mio editore, Lillo Garlisi. Lui è letteralmente fuori dalle grazie di Dio, per l’entusiasmo. La Laurana è una casa editrice di qualità, ma piccola…avere fra i suoi titoli un libro di notevole successo come Ferrovie del Messico è importantissimo!

Beh, leggete cosa scrivono sul sito internet in merito al premio Mastercard, gli organizzatori: Gian Marco Griffi, al quale va un riconoscimento di 10 mila €, ha deciso di devolvere il premio in solidarietà – di ben 100 mila € – privilegiando Busajo, ONLUS che opera in Etiopia per il recupero delle bambine e dei bambini di strada, che riceverà 40 mila €, mentre la parte restante verrà equamente suddivisa tra Caritas Italiana, Save the Children e Progetto Rwanda. Mica male, no? Ma Mastercard ha anche fatto un ordine di ben 750 copie alla Laurana Editore, e il suo editore, Lillo Garlisi, parole di Griffi, espresse con la sorridente ironia che lo contraddistingue: Se la tira come un pazzo: non è abituato a tanto successo!

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Io, da parte mia, sto vivendo giorni straordinari, come non mi sarei mai aspettato! Scrittori famosi che vengono a stringermi la mano, a conoscermi, a complimentarsi con me…e agenti di case editrici varie che mi ronzano intorno, cercano il mio numero di telefono, mi chiamano…e si parla già di trasformare Ferrovie del Messico anche in Audiolibro!

Mentre ceniamo insieme, confessa a me e a Silvia che lui ama moltissimo girare l’Italia per presentare il suo libro, è cosa che lo appaga e lo diverte – Fosse per me andrei continuamente in giro, ovunque mi chiamassero. Solo in parte una catena libraria ammortizza le sue spese di trasferta, ma il contatto vivo e vivace con i suoi ormai moltissimi lettori (Ferrovie del Messico è giunto ormai alla sua settima edizione!) lo gratifica davvero tantissimo: Tra le tante, mi viene in mente la presentazione alla libreria Alberi d’Acqua di Asti, con Silvia che ha letto brani del libro: avere di fronte un pubblico partecipe, attento, che poi ha espresso domande piene di partecipazione e a tratti addirittura commozione, mi ha donato un feedback davvero importante per comprendere come il mio romanzo coinvolga profondamente chi lo legge!

Che poi – mi confida, sornione – in realtà per Ferrovie del Messico io ho scritto moltissime pagine in più, ben oltre a quelle pubblicate. Se avessimo pubblicato tutto quanto sarebbero venuti fuori tre volumi corposi come quello poi effettivamente edito. Perché questo tipo di vicende e dei relativi personaggi, che descrivo in Ferrovie del Messico, in realtà fanno da sempre parte del mio immaginario e delle mie emozioni. Sono finalmente riuscito a trovare il tempo di riunire tante vicende e tanti personaggi in un unico romanzo durante il forzato isolamento dovuto al Covid, e avendo un tempo immenso per farlo, ho davvero scatenato la mia fantasia letteraria.

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In effetti, gli faccio considerare, quando quest’estate ho assistito a Monastero Bormida alla messa in scena di un suo simpaticissimo racconto, dal singolare titolo Storiella Anagrafica del Monferrato, attrice la bravissima Silvia Perosino, il personaggio intorno a cui ruotava la vicenda, Tilde, pur essendo poi uno dei personaggi di Ferrovie del Messico, mi era apparsa molto, ma molto diversa da quella, appunto, narrata in “Ferrovie”. Si, è proprio così – mi spiega Griffi: tutti i miei personaggi sono nati tempo fa, a volte molto diversi rispetto a Ferrovie: non solo Tilde ma per molti altri c’è stata una sorta di evoluzione per poi confluire nel romanzo così come ora lo leggete.

A questo punto sia io che Silvia, lo invitiamo a considerare che, data la grande ricchezza dei suoi personaggi di Ferrovie del Messico, potrebbe estrapolare dagli stessi dozzine di splendidi racconti, immaginifici e fantasmagorici come sa fare lui. Credo abbiate proprio ragione, ci devo pensare e ci penserò – concorda Griffi – ma poi aggiunge, dato che un poco lo incalzo in merito, di avere in mente almeno un paio di romanzi, entrambi con protagonisti personaggi importanti di Ferrovie del Messico, uno con protagonista Tilde, l’indimenticabile ragazza emancipata ed intellettuale del romanzo, e l’altro i due becchini/ferrovieri, Lito e Mec, che possono contribuire con vicende astigiane e vicende messicane.

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La conversazione con Gian Marco è davvero piacevolissima, non si finirebbe mai. Ma fra le tante cose di cui abbiam parlato, ancora di una vi voglio dire: quando gli ho chiesto se lui avesse in qualche modo la percezione di aver scritto qualcosa di davvero notevole, per non dire straordinario, lui ci ha confessato che: è stata soprattutto la persona che si occupava con lui dell’editing del libro, che ad un certo punto ha espresso la ferma opinione che con Ferrovie del Messico c’era davvero la possibilità di costruire un libro davvero importante! E aveva pienamente ragione, e tutti e premi vinti e tutte le copie vendute, davvero tante, sono lì a dimostrarlo!

 

 

 

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