Pelè e Borsalino: questione di stile ed eleganza

C’è stato un tempo in cui Alessandria e la Borsalino dettavano lo stile al mondo.
Proprio in quell’epoca, era il 1968, arrivò al Moccagatta il Santos di Pelè.
Testimone d’eccezione di quello storico evento il nostro amico e collaboratore Carlo Sacco, immortalato bambino con l’eterno fuoriclasse brasiliano, che ci racconta un episodio ai più ignoto.

Carlo, cosa ricordi di quella magica notte?

È stato un privilegio vederlo giocare dal vivo e un privilegio per la città di Alessandria averlo fatto giocare al Moccagatta grazie al regalo fatto per la fondazione della città da mio padre Remo Sacco nel giugno del 1968.

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Quanto costò il regalo alla città?
Preciso che per far venire il grande Santos con Pelé ad Alessandria mio padre spese 30 milioni nel 1968.

Ma ci furono anche altri omaggi, mi risulta…
E’ vero. L’allora sindaco di Alessandria Pietro Magrassi aveva chiesto a mio padre che regalo si poteva fare alla società brasiliana del Santos e ai suoi giocatori.
Mio padre rispose ricordando che in città avevamo la Borsalino, la fabbrica di cappelli conosciuta in tutto il mondo.
Quindi ordinò e pagò di tasca sua 50 cappelli, modello Humphrey Bogart, con le originali cappelliere.
Ricordiamo che Bogart indossò il mitico Borsalino a tesa larga in moltissime delle sue migliori interpretazioni cinematografiche: una su tutte, Casablanca, capolavoro del 1942 diretto da Michael Curtiz. Non ci sono foto, ma sicuramente anche Pelè l’avrebbe indossato con la stessa signorilità che dimostrava in campo.
Allora Alessandria e la Borsalino erano sinonimo di stile, classe ed eleganza.

Nella foto grande: da sinistra Fabio Sacco, Pelé, Tonino Armano, Carlo Sacco e il grande Ramon Francisco Lojacono.

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