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Serve un “rinascimento cartaceo”

Con il giornale nella tasca della giacca ..questa era l’immagine degli intellettuali anni ‘70 e con il libro sotto il braccio o in mano ..pronto allo spunto e al richiamo di una frase in grado di cambiare una vita.
Oggi tutti sul cellulare a digitare e fotografare che cosa ? Se stessi in selfie, perché è l’uomo di oggi che si basta da se.
Il “noi sociale “ si faceva con la carta scritta . I nostri padri ci chiedevano “l’hai sentito al bar o l’hai letto sul giornale “ ? Ben sapendo che una certa dose di non verità , la Stampa si chiamava “la busiarda” , scorreva da quelle rotative che stampavano, ma rimaneva il tempo per riflettere. Per tornarci su ..per parlarne brandendo quelle carte che raccontavano . Erano le rassegne stampa del mattino , le mazzette di tanti quotidiani da sfogliare con curiosità per leggere come i colleghi avevano affrontato lo stesso tema. Che scuola meravigliosa poter leggere le diverse interpretazioni. Invece abbiamo oggi le medesime riduzioni distribuite più volte ovunque. Abbiamo follower e non lettori, contatti e non rapporti , amici on Line e pochissimi a farti visita in ospedale.
E il Piccolo macchiava d’inchiostro come anche Avvenire ma il mondo nazionale e quello locale arricchivano un tempo bloccato in un letto da ammalato.
Siamo adesso on Line , che meraviglia ma chissà chi ti piglia ?
Siamo nel pieno della necessità di un nuovo “rinascimento cartaceo “. con rotoli green ma ricerchiano quell’odore di carta e inchiostro. Uniamoci e nel nostro piccolo rinasceremo.

Categories: Ed è subito sera
Edoardo Del Fremito:
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