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Sulle tracce di Cristoforo Colombo a Cuccaro Monferrato, con l’aiuto di un libro e di un museo.

Un bellissimo pomeriggio d’ottobre, limpido e luminoso…salgo, arrivando da Fubine, verso Cuccaro Monferrato, minuscolo e delizioso paesino di 300 anime o poco più: mi capita, ogni volta che faccio quella strada, di chiedermi quanto è stupendo il Monferrato. Percorretela, poi mi direte. Poi conosco assai bene Cuccaro, paese del mio collega Maurizio, colleghi per 35 anni, poi lui felicemente in pensione e io mica tanto. Ma la settimana scorsa, in un bellissimo pomeriggio d’ottobre, non ci sono andato a trovare il mio collega, ma ci sono andato sulle tracce di Cristoforo Colombo!

L’antico Castello di Cuccaro, presunto luogo natale di Colombo

Lo ricordate? Vi avevo narrato della questione nell’articolo pubblicato una quindicina di giorni fa, dal titolo “Un monferrino ha scoperto l’America? L’affascinante enigma dell’origine di Cristoforo Colombo nel racconto di Giorgio Casartelli” (lo trovate al seguente indirizzo: https://www.alessandria24.com/2022/10/14/un-monferrino-ha-scoperto-lamerica-laffascinante-enigma-dellorigine-di-cristoforo-colombo-nel-racconto-di-giorgio-casartelli/) , e avevo dato appuntamento all’Avvocato Giorgio Casartelli proprio a Cuccaro, il 22 Ottobre, per la presentazione del libro di “Cristoforo Colombo, il nobile” scritto da Giorgio Enrico Cavallo, libro che si propone di esporre, in chiave divulgativa e di grande leggibilità, tutto l’affaire Colombo, ovvero i legittimi dubbi sul suo luogo di nascita e sulle sue reali origini, ovvero se di famiglia popolare oppure nobile. E all’epoca, nel 1451, anno della sua nascita, questo faceva un’immensa differenza.

Beh intanto lasciatemi dire che i due relatori sono davvero straordinari. Dell’Avvocato Casartelli vi avevo ampiamente parlato nell’articolo di cui sopra. Non posso che confermare che ha espresso, tanto nell’accorata introduzione che nelle note di chiusura della presentazione, la stessa straordinaria passione di storico dal rigoroso metodo “giuridico”, ma temperata da una capacità di coinvolgimento fatta di un eloquio ironico e coinvolgente: Storia come fucina di dubbi, come ricerca inesausta, come volontà di superare i preconcetti e le presunte verità inoppugnabili. Ma nel presentare il libro di Giorgio Enrico Cavallo, punta soprattutto a farci comprendere la straordinaria importanza della divulgazione storica. La ricerca, lo studio, il riordino e l’analisi di un’immensa quantità di documenti, è certamente compito dello storico. Ma senza un’opportuna e ben fatta divulgazione, tutto rimane all’interno di un piccolo cerchio di dotti ed eruditi e basta. Con la divulgazione tutto può essere trasmesso ad un vasto pubblico di appassionati di Storia, con un più ampio coinvolgimento ed una più puntuale attrazione, per la lettura di vicende tanto antiche quanto affascinanti.

Ma ora è quindi il momento di parlarvi dell’autore di “Cristoforo Colombo il Nobile” (libro dal sottotitolo peraltro molto intrigante: “L’epopea transoceanica dell’ultimo cavaliere medievale”) edito per i tipi della D’Ettoris Editori. Giorgio Enrico Cavallo è un divulgatore storico più giovane di come me lo aspettassi, e ha tutto, ma proprio tutto, dal sorridente e pacato modo di raccontare le ragioni e il senso del suo libro, sino all’eleganza e all’aspetto del viso, di straordinariamente sabaudo…e prendetelo pure per un complimento, che è quello che è: ve lo dice uno che adora Torino, dove ha lavorato per 35 anni e non si è limitato a lavorarci, ma l’ha girata e conosciuta in lungo e in largo e ha amato moltissimo. Giorgio ci ha spiegato, con un’affabulazione limpida e mai assolutamente pedante, ma al contrario molto colloquiale, soprattutto le ragioni del suo libro, che ovviamente nascono dalle ricerche storiche dell’Avv. Giorgio Casartelli e del C.E.S.C.O.M. (Associazione centro studi colombiani monferrini), senza le quali il libro non sarebbe mai esistito.

Ma quello che mi è piaciuto moltissimo della presentazione è che non c’è mai stata la volontà di Enrico Cavallo di imporre delle certezze, ma semmai di seminare la sana pianta del dubbio critico, che sempre ci deve accompagnare in ogni vera e feconda ricerca / divulgazione storica. Concedetemi due piccoli estratti dal suo libro (che ho acquistato e sto leggendo con notevole interesse e piacere), per farvi capire meglio tanto il suo metodo che la sua qualità notevole di scrittura. Il fondo al testo ci sono alcune appendici più tecniche. La prima che si intitola “La querelle colombiana” inizia così: “I primi anni di Cristoforo Colombo rappresentano un enigma che non è mai stato soluto e – probabilmente – non lo sarà mai.” Ecco, questo è davvero l’atteggiamento giusto, l’atteggiamento laico ed esente da dogmatismi, che non solo dovrebbe essere la stella polare di ogni seria indagine storia, ma proprio di ogni nostra personale visione del mondo.

E poi, lo stile dello scrittore Enrico Cavallo, quello che poi spinge il lettore a proseguire con piacere la lettura. Che è coinvolgente e molto appassionato. Sentite come inizia l’introduzione: “C’è un paese, dolcemente seduto su una collina al centro del Monferrato, che custodisce da secoli una storia assente dai libri di scuola. Una storia incredibile.” E, con un incipit di questo livello, non può che venir voglia di continuare a leggere un testo davvero di una leggibilità notevole, che ripercorre non solo l’enigma dell’origine, ma naturalmente anche la storia dei vari viaggi di Colombo, le sue difficoltà per avere credito e navi, ma anche la sua capacità di interloquire con regnanti e dotti, non dico da pari (difficile essere pari di teste coronate) ma comunque e sempre all’altezza della situazione, proprio da nobile fra nobili, intellettuale fra intellettuali. Scoprirete, fra l’altro, che se Colombo parla di Bartolomeo Fieschi, nobile genovese d’antico lignaggio, come di un “caro parente”, è perché i due sono imparentati tramite I marchesi di Ceva, la cui nobile Marietta potrebbe essere, appunto, la mamma di Cristoforo…insomma, luci ed ombre su una vicenda “alternativa”, ma altrettanto e forse più lucida e coerente della Storia ufficiale dei libri di Storia. Un libro davvero intrigante e, non guasta di certo, di grande scorrevolezza.

Concludo citando il fatto che, dopo questa bellissima presentazione, l’Avvocato Casartelli ci ha fatto da entusiasta cicerone al Museo Colombiano di Cuccaro. Splendido. Ma ve ne parlerò in un apposito articolo a parte. E sappiate che è molto bello cercare Cristoforo Colombo fra le colline del Monferrato.

 

Pier Carlo Guglielmero:
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