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Un monferrino ha scoperto l’America? L’affascinante enigma dell’origine di Cristoforo Colombo nel racconto di Giorgio Casartelli.

A dire il vero ero al corrente da un sacco di tempo di questa “ipotesi monferrina” su uno degli uomini che hanno cambiato la Storia, semplicemente perché ho avuto per 35 anni un collega (ora, beato lui, felicemente in pensione) che semplicemente abita in quello che un tempo era il Castello di Cuccaro, ovvero proprio il luogo dove si ipotizza, forse si o forse no, sia nato davvero lui, Cristoforo Colombo. A Cuccaro hanno fondato anche un Museo Colombiano, che la Regione Piemonte ha voluto di taglio prettamente divulgativo, ma che basa ogni scritto, ogni oggetto esposto, su uno studio ampio e rigoroso, che si fonda su un qualcosa come 1300 pagine di documenti inediti. Il tutto a cura del Cescom (Associazione centro studi colombiani monferrini), che opera in collaborazione con l’associazione di volontariato “Cristoforo Colombo di Cuccaro”. Tutto questo, e molto altro ancora ce lo ha spiegato proprio il Presidente del Cescom, l’Avv.  Giorgio Casartelli Colombo di Cuccaro. Un nome che mette soggezione, no? Infatti temevo, nell’andare alla conferenza dell’Avvocato Casartelli, organizzata da Emiliana Conti, Presidente de “I Marchesi del Monferrato” nel salone del Chiostro di Santa Maria di Castello (il Chiostro dove si trova anche la sede dei “Marchesi”), dal titolo assai affascinante “L’uomo che superò i confini del mondo – sottotitolo: Cristoforo Colombo fra Monferrato ed Americhe”, di trovarmi immerso in una presentazione molto professorale ed erudita…insomma: comprensibile per pochi e noiosa per tutti gli altri. Mi sbagliavo totalmente!

Perché il relatore principale della giornata, appunto l’Avv.  Giorgio Casartelli Colombo di Cuccaro è una persona simpaticissima, sorridente ed ironica, oltre che straordinariamente appassionata, che ha saputo guidarci nell’intricato enigma della nascita di Cristoforo Colombo con rigore, certo, ma anche con una sublime leggerezza, tanto che la vicenda della natalità colombiana, che non ha grandi certezze, ma semmai genera dubbi, a loro volta fecondi di nuovi studi e nuove ricerche, è stata per noi un notevole ed intrigante percorso avventuroso, condito da antichi enigmi e sempre nuove scoperte. C’è da aggiungere che l’Avv. Casartelli, laureato in Storia del Diritto Italiano, persegue il metodo storico a carattere giuridico, che spesso va in contraddizione con il metodo “sociale” di molti storici, perché rigorosamente basato su certezze di documentazione giuridica, appunto. Tuttavia questa metodologia, all’apparenza molto arida, viene, nel momento della sua divulgazione, diluita e stemperata dall’affabilità e dall’ironia con cui Giorgio Casartelli ci ha accompagnati in una vera e propria avventura intellettuale, sulle tracce di Colombo, e sulle stesse tracce storiografiche dei suoi ormai immensi studi su Colombo, sempre in collaborazione con il gruppo del Cescom. Anche se ho scoperto poi, in un’informale e rilassata intervista con l’Avvocato, dalla quale sono tratte le notizie che ho variamente riportato in questo articolo, che in realtà le “dritte” per questa sua colta ma coinvolgente capacità espositiva gli sono state insegnate (a volte anche con brusca franchezza) da sua moglie, insegnante (in pensione): la simpaticissima signora Emanuela, presente fra noi.

Ma ora lasciatemi fare una piccola digressione: fatemi tornare al “prima”, cioè alle parole delle altre persone presenti a questo notevole evento, che lo hanno introdotto brillantemente, con almeno un paio di concetti che mi hanno assai colpito, e vorrei condividere con voi che leggete. Iniziamo dal moderatore, nonché Presidente giornalisti ufficio stampa Piemonte, Efrem Bovo. Lo cito perché nella sua acuta e coinvolgente introduzione ha proposto una riflessione che mi ha coinvolto molto, perché esprimeva il concetto che un pomeriggio culturale come quello che stavamo vivendo tutti noi lì presenti, fosse anche un modo per uscire dalla nostra piccola “tana culturale”, e provare ad andare oltre i luoghi sin troppo conosciuti, per cercare di comprendere l’altrove…in altre parole, per trovare nuovi orizzonti culturali: splendido concetto davvero. Proseguiamo con la Presidente de “I Marchesi del Monferrato”, Emiliana Conti, vulcanica organizzatrice dell’attività dell’Associazione. Lei ci ha accennato diversi temi sorprendenti della storia, come la migrazione medievale degli Aleramici in terra di Sicilia, da un testo del fondatore dei “Marchesi”, Roberto Maestri. Ma la frase che più mi ha colpito riguarda la possibilità di indagare nel passato con sempre maggiore proficuità…lei a dire il vero ha usato un termine molto più divertente: “perché dovete sapere che la Storia è chiacchierona, prima o poi i sui segreti vengono a galla” una definizione semplicemente strepitosa!. E dopo aver doverosamente ricordato due introduzioni che sono state davvero un ottimo viatico per le parole dell’Avv. Casartelli, torniamo a quest’ultimo ed alle sue affascinanti vicende colombiane.

Che poi, più che in un vero e proprio racconto, Giorgio Casartelli ci ha guidati in un vero e proprio intreccio di ricerche storiche, che paiono spesso delle vere e proprie avventure esplorative. Come quando lui e sua moglie Emanuela ci hanno narrato di essere stati fuorviati, nella ricerca di un ritratto raffigurante Colombo dove si nomina Cuccaro…tanto da esserlo andati a cercarlo a Saragozza…e invece stava a Siviglia (ad 850 Km di distanza circa). Ma poi l’hanno trovato, ed ecco la scritta, in un cartiglio…magari discutibile, forse apposta dopo, chissà?  Opinabile, quindi, se vogliamo, ma ben presente. Altra notevole scoperta dovuta a questo gruppo di studiosi di Colombo riguarda poi la sua nobiltà. Perché Colombo parla di Bartolomeo Fieschi, nobile genovese d’antico lignaggio, come di un “caro parente”. Molti studiosi hanno bollato questa affermazione del navigatore come un’assurdità. Invece…invece dagli studi del Cescom è venuto fuori che i due erano davvero imparentati attraverso una comune parentela con la famiglia nobiliare di Ceva! Quindi è in conclusione del tutto da sfatare la denigrazione di Cristoforo Colombo, che veniva definito dai suoi nemici un “mozzo”, rozzo, incolto, assolutamente non nobile. Ma, secondo gli studi del Cescom, Colombo non era affatto così. Era ricevuto a corte, trattava con gli intellettuali da intellettuale, con proprietà e cultura del tutto adeguate. Proprio per divulgare con la dovuta enfasi queste considerazioni storiche, in occasione della Giornata nazionale di Cristoforo Colombo, sabato 22 ottobre, alle 15,30, alla sala Mazza in via Roma 86, a Cuccaro, verrà presentato il libro “Cristoforo Colombo, il nobile” scritto da Giorgio Enrico Cavallo in collaborazione con Giorgio Casartelli. Ed entrambi saranno presenti per meglio farci conosce questo inedito volto Colombiano.

In conclusione, in un qualsiasi pomeriggio d’autunno, abbiamo fatto nuove ed affascinanti scoperte storiche e vissuto una splendida avventura intellettuale, grazie anche ad Emiliana Conti e ai “Marchesi del Monferrato” …e ne vivremo un’altra il 22 ottobre a Cuccaro: arrivederci a presto, Avvocato Casartelli!

 

Pier Carlo Guglielmero:
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