Debora Villa chiude il festival “Fragole e Pomodori”: appuntamento il 30 settembre al Teatro Sociale di Valenza

Valenza – Si avvia al termine, con un appuntamento di rilievo, il Festival Fragole e Pomodori, promosso dall’Aps me.dea e dal Teatro Sociale di Valenza, sotto la direzione artistica di Mara Mayer, socia medea. Il Festival è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e si è anche aggiudicato un finanziamento da Esselunga, nell’ambito di Essedona, il progetto con cui l’azienda sostiene iniziative locali.         
Fragole e Pomodori è patrocinato dalla Provincia di Alessandria, dai Comuni di Alessandria, Valenza e Casale Monferrato, dalla rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re di cui me.dea fa parte e sostenuto organizzativamente da una serie di attori del territorio: Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria, Università delle Tre Età Alessandria, Libreria Namastè, A.S.D. Arabesque, Enaip Alessandria, Centro Antiviolenza Le Onde di Palermo e Break the Silence.
Venerdì 30 settembre sul palco del Teatro Sociale di Valenza salirà Debora Villa, amata attrice comica dalla lunga carriere televisiva e teatrale. Debora metterà in campo la sua sagace ironia per rispondere a poche e semplici domande che costituiscono lo spettacolo “Tutto quello che non avreste voluto sapere sulla donna… ma io ci tengo a dirvelo”: qual è la situazione della donna ai giorni nostri? È davvero cambiata dai tempi delle caverne o ci sono ancora inquietanti analogie con le nostre sorelle preistoriche? Come siamo finite qui? Da dove arriviamo? Chi siamo veramente?
Per rispondere a questi annosi quesiti la comica vagabonderà nella storia antica a recente, nella letteratura, nelle favole e nelle cronache, nel cinema, nelle pubblicità e nelle canzoni, in tutto quello che serve per cercare di capire perché, nonostante tutto questo cianciare di femminismo, diritti delle donne e quote rosa fa più notizia Patrizia D’Addario (che tutti sappiamo chi è) di Anna La Sorella che ha scoperto il gene contro il tumore al cervello. 
Lo spettacolo è una straordinaria arringa in difesa dell’universo femminile, una sorta di manifesto femminista che ripercorre l’affermazione della donna da Adamo ed Eva ai giorni nostri, passando dalla De Filippi ai social network, dai grandi filosofi alle pubblicità.
Il biglietto per lo spettacolo costa 25 € (posto unico) e come per tutti gli altri appuntamenti del Festival il ricavato sarà devoluto all’Aps me.dea che da 13 anni lavora per contrastare e prevenire la violenza sulle donne, attraverso due centri antiviolenza e una rete di case di protezione per le donne e i loro bambini.
I biglietti sono acquistabili online, senza costi aggiuntivi, su LiveTicket (https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=384237&) oppure contattando il 3715706363. Il Festival Fragole e Pomodori, aperto a maggio, ha visto susseguirsi appuntamenti di varia natura, con l’intento di intercettare un pubblico variegato e sensibilizzarlo sul tema della violenza sulle donne e del rispetto tra i generi.
Partito con lo spettacolo di Alessandra Faiella, madrina del festival, sul palco insieme a Rita Pelusio, Lucia Vasini e Livia Grossi, è proseguito con Davide Ruffinengo, libraio appassionato che trasmette l’amore per la lettura. Non è mancata una parentesi nazionale del Festival con la partecipazione degli alunni del Conservatorio Vivaldi, autori della colonna sonora del Festival, a Palermo il 13 luglio in occasione di un flash mob contro la violenza promosso dal centro antiviolenza Le Onde, nell’ambito dei festeggiamenti per la patrona, Rosalia. È stata poi la volta della danza, con Arabesque di Casale che lo scorso 17 settembre ha messo in movimento le parole degli alunni dell’Università delle Tre Età Alessandria coinvolti in una serie di laboratori sulla violenza.
Teatro, musica, danza, libri sono stati strumenti importantissimi per sottolineare la drammaticità della violenza sulle donne e allo stesso tempo ricordare che dalla violenza si può uscire e che esistono luoghi e servizi a disposizione delle donne per accompagnarle in un percorso di rinascita.
É stato un viaggio emozionante questo Festival – dichiara Sarah Sclauzero, Presidente Aps me.dea – e anche una prova di maturità per me.dea che dopo anni di presenza e impegno accanto alle donne ha voluto compiere uno sforzo in più: offrire al territorio momenti di riflessione e intrattenimento, per contribuire dal punto di vista culturale al superamento di pregiudizi e false credenze in cui si annida la violenza di genere”.
Ringraziamo tutti i finanziatori e i partner del nostro Festival perché la sinergia che si è creata ha permesso di lavorare bene – dice Mara Mayer, direttrice artistica del Festival. Sono stati mesi di grande impegno, in cui non è mancato qualche intoppo, ma non ci siamo fatte spaventare e oggi arriviamo alla vigilia dell’ultimo appuntamento soddisfatte per le risposte che abbiamo ricevuto. Invitiamo la cittadinanza a chiudere insieme a noi il Festival, mentre altre cose sono già in cantiere, perché questo impegno sociale e culturale non può venire meno”.

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